L'Università? "Un Paese di Baroni"

baroni.jpgLe vicende degli atenei di casa nostra finiscono in un libro-denuncia che rappresenta un viaggio nel mondo dell’università italiana, un racconto di chi ha provato a diventare ricercatore o docente ma si è scontrato con «il sistema delle dinastie familiari alla conquista di tutte le cattedre disponibili nelle città italiane», ovvero “parentopoli”.
Tutto questo – e molto altro – è contenuto nel libro-inchiesta “Un Paese di Baroni – Truffe, favori, abusi di potere. Logge segrete e criminalità organizzata. Come funziona l’università italiana” di Davide Carlucci e Antonio Castaldo. Un racconto fatto di casi concreti, di storie e testimonianze inedite e dirette, con le citazioni anche di inchieste giudiziarie, alcune già concluse ed altre ancora in corso.
Il viaggio nelle aule universitarie inizia con un professore ed una ricercatrice che, muniti di un registratore nascosto, raccolgono le prove tangibili di «un sistema tanto chiacchierato e oggetto di generale indignazione, ma che fino ad oggi tutti hanno accettato». Un’inchiesta che prosegue con elencare le influenze di lobby di tutti i colori «bianche», «rosse» e «nere» nelle università italiane.
In “Un Paese di Baroni” c’è anche il racconto di chi lavora seriamente tutti i giorni e per pochi soldi, come i lettori universitari che per 1.900 euro l’anno «fan ciò che i professori fanno per migliaia di euro al mese». E di chi, stanco di ingiustizie e soprusi apre blog, siti internet e scrive lettere ai quotidiani nazionali, spesso firmando con nome e cognome, per denunciare il malcostume accademico: tutto ciò per difendere la meritocrazia, l’Università Italiana e la voglia di avere un futuro in questo Paese.

Manuel Massimo

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