Non chiamatela fatalità. “Nel disastro ferroviario di Viareggio ci sono almeno tre soggetti responsabili delle verifiche sul carro merci deragliato e con ogni probabilità i controlli in qualche passaggio non sono stati fatti a dovere”. È quanto sostiene Carlo Vaghi, docente dell’Università Bocconi di Milano che collabora col Certet, il Centro dell’economia regionale e dei trasporti dell’ateneo milanese.
«Bisognerà stabilire se ci sono state negligenze nella verifica del materiale rotabile», commenta a caldo l’esperto che indica alcuni degli attori in gioco: Trenitalia, «di cui suppongo sia il locomotore»; Gatx, la società con sede a Vienna proprietaria del carro merci immatricolato dalle ferrovie polacche, e la Sarpom (gruppo Esso) della raffineria di Trecate. Quest’ultima peraltro indica di aver delegato i controlli a Fs Logistica.
«I carri cisterna sono qualcosa di tradizionale per le ferrovie e, pur di fronte al disastro di Viareggio, va ricordato che il trasporto del Gpl su rotaia ha un grado di incidentalità minore che su strada», afferma Vaghi. «Quella di cui stiamo parlando è un’operazione standard, non c’era nulla di eccezionale», aggiunge l’esperto ricordando che in Italia, come nel resto d’Europa, ci sono procedure e disposizioni di legge che dovrebbero evitare gli incidenti.
Detto questo sia il proprietario del Gpl, sia il proprietario del carro merci deragliato (sembra a causa del cedimento di un carrello), sia il proprietario della locomotiva «dovevano verificare il corretto utilizzo e le condizioni di sicurezza del materiale rotabile». «Non si trattava solo di controllare i documenti ma anche lo stato fisico dei carri e verificare che fossero in buono stato», spiega il docente della Bocconi.
L’incidente di Viareggio – uno dei più gravi avvenuti in Italia – non rappresenta un caso isolato sui binari di casa nostra, come dimostra un breve riepilogo dei principali incidenti ferroviari italiani avvenuti negli ultimi vent’anni:
3 aprile 1989 – A San Severo (Foggia), il treno locale da Bari entra in stazione a velocità eccessiva: 8 morti e 20 feriti.
16 novembre 1989 – A Crotone, scontro tra due treni locali per e da Catanzaro: 12 morti e 32 feriti.
12 gennaio 1997 – A Piacenza, il treno ‘Pendolino’ (Etr 460) deraglia a 300 metri dalla stazione, mentre è in viaggio da Milano a Roma: 8 morti e 29 feriti. Fra i viaggiatori rimasti illesi il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.
20 luglio 2002 – A Rometta Marea (Messina), il treno Palermo-Venezia deraglia. La probabile causa sono i lavori di manutenzione della linea, eseguiti in modo non perfetto. I morti sono 8.
7 gennaio 2005 – Un treno interregionale e un convoglio merci con putrelle di acciaio si scontrano frontalmente a pochi passi dalla stazione di Bolognina di Crevalcore, sulla linea Bologna-Verona a binario unico. I morti sono 17, i feriti 15.
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