Per rilanciare l’economia del territorio può essere utile stabilire un rapporto più stretto tra banca e imprese sociali. Se n’è discusso in un convegno organizzato presso l’Università degli Studi della Calabria, da docenti della cattedra di teorie dello sviluppo economico della facoltà di Scienze Politiche in collaborazione con Banca Prossima (Gruppo Intesa San Paolo).
Il connubio banca-impresa è, oltreché possibile, estremamente vantaggioso per la Regione Calabria. Si tratta, come ha spiegato il vicepresidente della Giunta regionale Domenico Cersosimo, di riportare l’economia ad una dimensione più civile, capace cioè, di mettersi al servizio del bene della comunità.
“Le imprese sociali sono importanti per le conoscenze più diverse che mettono in campo – ha poi continuato Cersosimo – e per il radicamento territoriale e sociale che le caratterizza ed è per questo che l’obiettivo ultimo di Banca Prossima dovrà essere il miglioramento della convivenza sociale e della democrazia nel nostro Paese”.
Un futuro precario per le associazioni di volontariato è un futuro meno certo anche per quei giovani laureati calabresi che nel mondo del non profit potrebbero trovare la loro realizzazione professionale.
“Lavoreremo con associazioni non profit – siano esse laiche o religiose – investendo sui loro ‘sogni-progetti’ e accompagnandole per tutta la durata della loro avventura”. A dirlo è Marco Moranti, amministratore delegato di Banca Prossima, che allo stesso tempo aggiunge: “La strada da percorrere è quella del privato-sociale. Per questo a tutti i cittadini è richiesto uno sforzo autoimprenditoriale”.
Manuel Massimo
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