La pubblicità premiata alla Iulm

pubbli.bmpL’appuntamento, ormai alla sua quinta edizione, è per lunedì 19 maggio all’università Iulm. Si tratta del Press & Outdoor Key Award, il premio assegnato ogni anno da Media Key ai creativi della comunicazione.
“La tv ha già i suoi festival. Era necessario che qualcuno premiasse la pubblicità su carta stampata, così come le affissioni – spiega Roberto Albano, presidente di Media Key, società organizzatrice dell’evento -. La giuria, composta da un mix di giornalisti, direttori di testata e direttori creativi, ha decretato i vincitori della manifestazione con un modo efficace per valorizzare il lavoro di chi opera nel settore. Non dimentichiamo che essere dei buoni creativi significa saper ‘vendere’ i prodotti dei propri clienti, inserirli all’interno di un contesto pubblicitario vincente e stimolare così, l’intera economia”.
Nel frattempo comunque, Internet incalza. Come guardano a questa trasformazione gli addetti ai lavori? “Già ai tempi della nascita della tv c’era chi prefigurava la fine della carta stampata, eppure i giornali continuano ad esistere, così come al tempo di internet – continua Albano -. Tutti sanno delle potenzialità della Rete, tutti sono coscienti di come la comunicazione stia cambiando, c’è sicuramente da attrezzarsi a dovere, bisogna ricercare nuove soluzioni, essere più competitivi. D’altra parte anche i quotidiani più autorevoli sono provvisti di un sito web, chiunque ce l’ha, segno questo che anche dal mondo della carta stampata se ne riconoscono i vantaggi comunicativi”.
Non si tratta, dunque, di mondi lontani. Per quanto riguarda invece, le prospettive occupazionali offerte dal settore comunicazione e della capacità delle università di formare, per davvero, pubblicitari e creativi di agenzia, il presidente di Media Key precisa: “C’è da fare un distinguo fra le diverse università. Se fosse possibile ci sarebbe da ricercare la biografia di tutti i docenti, per sapere quanto sono competenti in materia. Un conto è che ad insegnare siano i professionisti del settore, pubblicitari che con il loro background sono davvero capaci di trasmettere una parte della loro esperienza quotidiana, un altro invece, è che a farlo siano professori che dalla loro hanno solo il merito di aver letto e di far leggere ai propri alunni libri da un migliaio di pagine. Avere dei buoni maestri è molto importante. Io appartengo a quella scuola di pensiero che crede fermamente che per essere creativi ci voglia sia un talento innato che dei maestri capaci, e parlo di professionisti, in grado di affinare quel talento. La creatività a cui mi riferisco non è una forma d’arte libera, qui si parla di marketing, di veicolare certi messaggi, di andare incontro alle esigenze del cliente”.
Ciò che serve in una parola, è il “fiuto”, sapere cosa tira e cosa no.
Anna Di Russo

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