Il Senato approva Studenti: "Referendum"

gelminisenato.jpgLa giornata di ieri era stata contrassegnata dalla contestazione fin dalle prime ore del mattino: l’assedio a Palazzo Madama era continuato fino a tarda sera, nonostante la pioggia battente. Poi stamattina è arrivato il voto finale al Senato: il decreto Gelmini sulla scuola è stato approvato in via definitiva con 162 a favore, 134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, votato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori e ora è legge. Domani a Roma lo sciopero generale del mondo della scuola e dell’università, la macchina organizzativa si è già messa in moto: sono previsti 9 treni speciali e 1.000 pullman. Intanto gli studenti chiedono già a gran voce un referendum per abrogare la legge appena approvata.
Gelmini: “Ora gli atenei”. «La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà, del merito e dell’educazione. Provvedimenti come il voto in condotta contro il bullismo, l’introduzione dell’educazione civica, dei voti al posto dei giudizi, il contenimento del costo dei libri per le famiglie e l’introduzione del maestro unico sono condivisi dalla gran parte degli italiani. Ringrazio il governo e la maggioranza parlamentare per il sostegno al provvedimento. Entro una settimana presenterò il piano sull’università». Queste le parole del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini dopo l’approvazione del decreto 137.
L’Udu non ci sta. «Riteniamo gravissima l’approvazione a tappe forzate da parte del Senato della conversione in legge del decreto 137». Lo afferma l’Unione degli Universitari (Udu), aggiungendo che «le proteste degli studenti non si fermeranno anche per fare capire al ministro Gelmini che la sua intenzione di presentare entro una settimana un piano sull’Università è del tutto fuori luogo perché prerogativa indispensabile per poter discutere di una riforma dell’università è l’abrogazione di tutti quei provvedimenti che distruggono il sistema formativo pubblico».
Pizza: “Smussare ruvidezze”. Il ministro Gelmini «è democristiana come, ma di un’altra generazione. È ruvida. Bisognerebbe dialogare». Lo afferma, un po’ a sorpresa, in un’intervista di oggi al quotidiano “La Repubblica” il sottosegretario alla Ricerca Giuseppe Pizza che aggiunge: «Bisogna trovare un punto di incontro, smussare». E sui provvedimenti per le Università e la ricerca, Pizza sottolinea: «Come si fa ad avere un’università ad Aversa, un’altra Campobasso. Queste falliranno è chiaro. Per fare ricerca c’è bisogno di una tradizione, una storia. Non è che apri bottega dalla mattina alla sera».
Opposizione lancia referendum. Non appena l’Aula di Palazzo Madama ha approvato la Riforma Gelmini sulla scuola, i senatori del Pd e dell’Idv sono scesi a Corso Rinascimento per parlare con gli studenti che stavano manifestando da ieri contro il provvedimento del governo. Non appena i parlamentari dell’Idv alzano lo striscione con scritto: «Se passa la Gelmini: referendum», i manifestanti gridano in coro: «Referendum! Referendum!». Il dipietrista Stefano Pedica scavalca la doppia transenna che separa gli studenti dal Senato e comincia a dialogare con alcuni di loro. Il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro aggira la transenna, ma anche lei si ferma a lungo con i ragazzi. Gli studenti ascoltano e battono le mani gridando slogan.
Non possumus. Questa mattina la Gelmini era stata invitata (come ospite d’onore) all’inaugurazione dell’anno accademico presso la Pontificia Università Lateranense ma – dopo la votazione in Senato del decreto sulla riforma della scuola – la questura le ha consigliato di non partecipare all’evento per ragioni di sicurezza. Il ministro dell’Istruzione ha quindi dovuto – a malincuore – declinare l’invito, rinunciando a intervenire presso l’ateneo vaticano.
“Presidente, non ci lasci soli!”. Applausi degli studenti in piazza Montecitorio a Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica stava uscendo dalla Camera, dove aveva assistito all’apertura di un convegno sul 4 Novembre. Se ne sono accorti gli studenti di un liceo che stavano facendo lezione in piazza contro il decreto Gelmini e i tagli a scuola e università: subito è partito un applauso, che Napolitano ha ricambiato salutando con la mano, prima di entrare nell’auto presidenziale. E qualcuno ha urlato in un megafono: «Presidente, non ci lasci soli!».
Manuel Massimo

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3 comments
  1. sono pienamente d’accordo alla raccolta di firme, si al referendum, il nostro è un paese democratico, LE LEGGI SONO FATTE DAL POPOLO!!!!!!!
    firmate per il referendum!!!

  2. Secondo me..sono inutili le occupazioni, le lezioni in strada, i cortei…ecc..perchè sono SEMPRE loro, i nostri cari parlamentari, che decidono …. senza tenerci minimamente in considerazione.
    BASTA PROTESTARE….E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI AGIRE!!!
    L’ art 75 della Costituzione Italiana sancisce che sono necessarie almeno 500.000 richieste da parte degli elettori per un REFERENDUM POPOLARE per l’ABROGAZIONE di una legge ….
    COSA STIAMO ASPETTANDO???
    VOTIAMO PER IL REFERENDUM

  3. sono un’insegnante della scuola elementare e sono molto amareggiata dall’azione del governo…….LA SCUOLA E’ ALLA BASE PER LA FORMAZIONE DEGLI UOMINI DI DOMANI……NON POSSIAMO RIDURLA A MERCE QUALSIASI….
    NON RASSEGNIAMOCI MA LOTTIAMO…….ANCORA POSSIAMO COL REFERENDUM!!!!!

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