Eures, il programma per lavorare all'estero

eures.jpg“Dal 24 al 30 settembre si è svolta, all’interno dell’Unione Europea, la settimana europea della mobilità internazionale. A questo proposito oggi parliamo di Eures”. Ieri mattina è iniziata così la lezione all’Istituto di Formazione Professionale Nathan di Roma; una mattinata decisamente diversa dal solito per i ragazzi.
Le materie quotidiane sono state accantonate ed hanno lasciato il posto ad argomenti quali il lavoro e la “mobilità”, una parola che suona nuova e sconosciuta a molte orecchie presenti in aula.
In classe ci sono meno di venti studenti con una forte prevalenza femminile (siamo in un istituto per Acconciatori ed Estetisti) e all’inizio c’è un po’ di chiasso. A prendere la parola e ristabilire l’ordine è Maurizio Cafagno del Centro Orientamento e Lavoro dell’istituto e referente Eures. Una delle prime domande che gli vengono poste è: “Che cos’è Eures?”.
“Eures è una rete internazionale di cooperazione tra la Commissione Europea ed i servizi pubblici per l’impiego finalizzata al supporto della libera circolazione dei lavoratori nello Spazio Economico Europeo. In altre parole è un utile strumento per chi ha voglia di effettuare un’esperienza di lavoro all’estero ed ha bisogno di contatti e servizi”.
Grazie al “Portale europeo della mobilità” (www.europa.eu.int/eures) Eures mette in collegamento tutti i cittadini comunitari con le imprese all’estero che inseriscono annunci di lavoro. Le persone interessate ad una occupazione in uno dei paesi della UE possono inserire il proprio curriculum nel portale in lingua inglese, tedesca o francese. L’unico requisito richiesto ai cittadini comunitari per aderire al progetto Eures è, infatti, un’elevata conoscenza di una lingua straniera.

Candidarsi alle offerte già presenti nel portale è semplicissimo: occorre inviare il curriculum, redatto nella lingua straniera richiesta, all’indirizzo riportato come “contatto”. Il colloquio di lavoro si svolgerà poi nella futura sede lavorativa; costi di viaggio e alloggio, salvo alcune eccezioni, sono sempre a carico del lavoratore.

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