Il ministro Mariastella Gelmini ha incontrato – venerdì 28 novembre – i rappresentanti di Aquis (Associazione per la Qualità delle Università Italiane Statali) e – come riferisce il Ministero in una nota – «si è confrontata con loro sui temi cari all’associazione, quali la valorizzazione delle università migliori attraverso più risorse in base alla qualità della ricerca, della didattica e della trasparenza dei concorsi».
Il rettore dell’Università di Padova Vincenzo Milanesi, «pur esprimendo preoccupazione per i tagli previsti per il 2010, ha espresso apprezzamento per i provvedimenti del governo approvati oggi dal Senato, che vanno nella direzione di una promozione del merito delle università virtuose».
La qualità della ricerca dovrebbe pesare almeno per il 50% nella ripartizione dei fondi all’università. È quanto hanno chiesto oggi al ministro Gelmini i rettori aderenti all’associazione dei “migliori”. I rettori riconoscono che nel decreto 180 approvato ci sono «segnali positivi». Apprezzano soprattutto la destinazione del 7% del Fondo di Finanziamento Ordinario (Ffo), da distribuirsi tra gli atenei in base a parametri di qualità delle rispettive performance.
Tuttavia, in un documento consegnato al ministro, sottolineano l’esigenza di procedere a un’accelerazione del processo di riequilibrio del finanziamento tra le sedi sottofinanziate e «virtuose» sui fondi relativi a questo 7%. I rettori di Aquis chiedono, quindi, che il modello del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario (Cnvsu) attribuisca alla qualità della ricerca almeno il 50% in peso percentuale per la ripartizione dei fondi alle università.
Una proposta che, secondo gli stessi rettori, il ministro ha detto di condividere. Aquis ha ribadito l’urgenza di avviare procedure adeguate di valutazione delle performance degli Atenei e della qualità della loro gestione. E in attesa che tali procedure diano affidabili elementi da utilizzarsi nella ripartizione dei finanziamenti tra gli Atenei, rettori e Ministro hanno convenuto sulla possibilità di procedere attraverso la stipula di accordi di programma individualizzati tra ciascun singolo ateneo e il Ministero.
Manuel Massimo
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