Sono 26 i progetti di ricerca vincitori del bando 2007 che aveva accantonato, nella relativa Finanziaria, 15 milioni di euro. Una somma da distribuire a giovani scienziati under 40 scelti con il criterio della ‘peer review’ da una commissione ristretta di 10 ricercatori (5 italiani e 5 stranieri), anch’essi sotto i 40 anni. Oggi a Roma, al ministero del Welfare, il sottosegretario Ferruccio Fazio ha annunciato la conclusione dell’iter. Dei 40 progetti finalisti 26 sono risultati finanziabili, «con uno stanziamento medio di 550 mila euro per ciascuna ricerca», aggiunge il sottosegretario, che ha voluto accanto il senatore del Pd Ignazio Marino, artefice della norma a favore dei giovani scienziati.
«La maggior parte dei progetti – continua Fazio – riguarda l’innovazione, circa 20, i restanti la riorganizzazione dei servizi sociosanitari. In ogni caso – calcola il sottosegretario – il 50% si occupa di ricerca traslazionale, il 35% di quella di base e il 15% di servizi sanitari». Moltissime le aree su cui si svilupperanno i progetti. Dalle malattie neurodegenerative all’oncogenesi e alla riprogrammazione cellulare. Per passare ai linfociti T per le leucemie, le malattie polmonari cronico ostruttive, i neuroni specchio, il Parkinson con l’uso di staminali da fibroblasti, l’influenza e l’uso inappropriato di farmaci per gli anziani.
I nomi dei vincitori, e dove verranno condotte le loro ricerche, non sono stati resi noti nel dettaglio, «perché – spiega Monica Buzzai, presidente della Commissione esaminatrice – non li abbiamo ancora avvisati». La scienziata rivela che il lavoro di selezione «è stato lungo e difficile. Ma è stato bello vedere quanti ricercatori hanno risposto, con curriculum adeguato e proposte valide».
Un processo a tappe. Dei 1.250 progetti presentati si è prima arrivati a 154, quindi con una valutazione che ha richiesto anche una external review si è arrivati ai 40, e poi ai soli 26 finanziabili per la limitatezza delle risorse. Titolari delle somme da assegnare saranno i principal investigator, cioè i capofila di ogni singolo progetto approvato, che hanno indicato dove si svolgerà il proprio lavoro. In alcuni casi saranno coinvolte anche unità operative all’estero, «ma le istituzioni e gli assegnatari delle somme saranno tutti italiani», assicura Fazio. Le risorse non verranno date «tutte e subito» ma, spiega Buzzai, «a scaglioni di finanziamento, in base ai periodici rapporti degli investigator scadenzati da una tabella di lavoro concordata».
Investire nel futuro. A Ignazio Marino è stato riconosciuto il successo del risultato ottenuto. Il senatore dell’opposizione ha colto l’occasione per denunciare i ‘mali cronici’ del Paese. «In Italia – dice – scontiamo due ordini di problemi: da un lato la scarsità dei finanziamenti, poco superiori all’1,1% del Pil contro il 4,3% della Svezia, dall’altro la mancata attenzione per il futuro del Paese perché – conclude – se non si pensa alla ricerca e ai giovani si svende il nostro futuro». L’esiguità dei fondi è riconosciuta anche da Fazio. «È vero, in Italia le risorse per la ricerca sono insufficienti, e il Governo – promette – deve aumentarle. Ma – aggiunge – deve anche creare un substrato e le condizioni favorevoli per stimolare l’industria farmaceutica a investire sul nostro territorio».
L’appello alla Gelmini. Botta e risposta Marino e Fazio sui fondi sulla ricerca: «Nel 2008, per ora, non c’è nessun impegno di spesa per la ricerca da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca – ha detto Marino – si tratta, solo per i giovani ricercatori under 40, di 48 milioni di euro: se la Gelmini non farà un bando, andranno persi», ha aggiunto. Pronta la replica di Fazio: «Ho saputo per le vie brevi che c’è intenzione di impegnare i fondi».
Manuel Massimo
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