Il ministro Gelmini ha partecipato ieri alla seduta del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. Il presidente, Diego Celli, ha giudicato “positivo” l’incontro con il ministro, che ha esposto le Linee guida del Governo per l’università.
“Il ministro – è detto in una nota – ha introdotto il decreto 180, presentandolo come l’inizio di un percorso virtuoso per un innalzamento della qualità del sistema universitario; le linee guida vogliono essere la delineazione dei passaggi successivi da affrontare, tra cui: reclutamento dei docenti, il dottorato di ricerca, valutazione, governance. Proprio questa ultima è stata individuata da Gelmini quale settore prioritario da cui partire nel complesso lavoro di rilancio del sistema”.
Il ministro ha chiesto di “non rimanere bloccati su posizioni ideologiche: è indifendibile infatti un sistema universitario che non dia risultati soddisfacenti, ma bisogna avere il coraggio di proporre, rischiare e sperimentare nuovi modelli”.
Durante l’incontro i consiglieri dell’Unione degli Universitari, invece, come informa la stessa Udu, hanno colto l’occasione per contestare i provvedimenti inerenti l’Università, dalla legge 133 al Dl 180, fino ad arrivare alle recenti linee guida per la riforma dell’Università. “Le abbiamo contestato – spiega il membro del Cnsu Giorgio Paterna – l’idea malsana di diritto allo studio che sta passando nei dibattiti parlamentari, per cui il diritto allo studio viene concepito da questo Governo come un debito da contrarre piuttosto che un diritto da garantire sancito dalla Costituzione. Finché gli argomenti di cui si vorrà discutere sono Fondazioni private, abolizione del valore legale del titolo di studio e prestiti d’onore continueremo a contestare tanto nelle piazze quanto negli organi istituzionali”.
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