Ecco un utile vademecum per affrontare al meglio la scelta del Master. Nella nostra Guida in edicola troverete tutte le informazioni per muovervi con disinvoltura in un’offerta sterminata.
Benvenuti nell’affollatissimo mondo dei Master. Prima di analizzare gli aspetti “tecnici” dei corsi post-laurea proposti da università ed enti privati, ecco una guida pratica e introspettiva per non sbagliare bersaglio. Perché prima di decidere in cosa specializzarvi, dovete conoscervi!
Vi siete laureati da poco ma vi sentite poco preparati, vorreste professionalizzarvi rendendo il vostro curriculum più attrattivo e spendibile. Oppure avete già vissuto qualche prima esperienza lavorativa e ora desiderate approfondire e sistematizzare quanto state apprendendo nella pratica quotidiana, magari nell’ottica di un salto di qualità lavorativo da compiere nella stessa azienda o in nuove realtà.
In entrambi i casi la soluzione per voi potrebbe essere il Master. Ma come sceglierlo? Come orientarvi nella selva delle migliaia di master proposti da università ed enti di formazione? Che valutazioni fare per una scelta che si riveli lungimirante e non vi faccia pentire dell’investimento fatto?
Perché, ammettiamolo, la decisione di frequentare un Master comporterà un investimento in termini di energie, studio, tempo e denaro non indifferente per cui vale la pena rifletterci a lungo. E se ci si accorgesse che in realtà non si è così motivati e non si ha nessuna voglia di “tornare sui banchi”? Basta optare per una soluzione diversa. Non di solo master vive il neolaureato, esistono altri percorsi ugualmente formativi e spendibili come, ad esempio, le borse di studio per tirocini all’estero all’interno del Programma Leonardo. Senza tralasciare la classica candidatura spontanea per lo svolgimento di un tirocinio formativo post laurea che le aziende – considerandolo un canale privilegiato per “testarvi” prima dell’eventuale formalizzazione di un rapporto di lavoro vero e proprio – apprezzano molto. Ma ipotizziamo che su questo abbiate già riflettuto e che siate giunti, convinti, alla decisione di iscrivervi a un Master. Come fare a sapere che è lui, proprio lui, quello giusto per voi?
Le prime considerazioni da fare
Le valutazioni da fare non sono poche e le variabili da considerare vanno dalle più scontate (avete mai sentito qualcuno suggerire di affidarsi a un ente di formazione poco qualificato e poco serio o di trascurare una lettura attenta del programma formativo e dei curricula del corpo docente?) alle più sottili ma non meno importanti legate alle vostre attitudini, alle vostre esigenze e alla vostra disponibilità (non solo di tipo finanziario, ma anche in termini di tempo).
Ma procediamo con ordine e soffermiamoci per ora sulle considerazioni “scontate”. Un master è tanto più “credibile” quanto più è competente chi lo promuove e lo gestisce (università o ente privato che sia) e quanto più è in grado di fornire servizi aggiuntivi: biblioteche/emeroteche/centri di documentazione a cui attingere per approfondire i temi trattati in aula e/o per preparare gli esami/la tesi finale, postazioni internet, tutor capaci e disponibili a un supporto che vada oltre la mera preparazione del materiale didattico.
Fondamentale poi che il master sia spendibile e abbia una reale ricaduta occupazionale: chi lo frequenta quante opportunità – realistiche – ha di inserirsi in ambito lavorativo? Le aziende comprendono e cercano le competenze operative favorite dagli insegnamenti del master? È ovvio che nessuno potrà garantirvi al 100% che troverete occupazione o che una volta frequentato il master la promozione sarà vostra (e forse vi converrebbe scappare via da chi ve lo promettesse) ma è anche vero che gli enti più seri monitorano il “successo” dei master proposti in termini, ad esempio, di gradimento da parte dei corsisti e di spendibilità sul mercato del lavoro e valutano di volta in volta l’opportunità di riproporli (o meno) e la possibilità d’introdurre delle migliorie per le edizioni future.
L’Asfor (Associazione Italiana per la Formazione manageriale www.asfor.it) ad esempio accredita solamente quei master che, tra i vari requisiti, dimostrano di possedere “un’adeguata azione di placement” con una percentuale di occupati entro sei mesi dal termine del corso pari all’80%, dato che – afferma Asfor – “rappresenta un indicatore dell’efficacia e della coerenza del percorso formativo proposto rispetto alle reali richieste del sistema economico e del mercato del lavoro”. Notare che l’accreditamento è valido per soli cinque anni il che significa che l’ente non può dormire sugli allori e che se vuole mantenerlo è tenuto a dare prova continua di professionalità.
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