L'Aquila, ospedale da salvaguardare

ospedale-laquila.JPGMaria Grazia Cifone, preside della facoltà di Medicina dell’Università de L’Aquila, prende una posizione netta: «Razionalizzazione e riorganizzazione non possono essere sinonimi di liquidazione o smantellamento dell’ospedale aquilano». La dichiarazione arriva in risposta alle dichiarazioni del direttore generale della Asl, Roberto Marzetti dei giorni scorsi con sullo sfondo la bozza del piano di ristrutturazione dell’ospedale San Salvatore.
Un piano che rischia di ledere «l’osmosi pluridecennale tra la professione ospedaliera e quella formativa e scientifica di ricerca, prerogativa della componente universitaria». Al centro delle dichiarazioni della preside Cifone c’è la convenzione attuativa tra l’Università e la Asl aquilana, la quale dà mandato alla commissione paritetica di consultazione permanente di regolare i rapporti tra la Asl e l’ateneo.
«Entro la fine di dicembre – ha detto la Cifone in una conferenza stampa alla facoltà di Medicina – questa commissione dovrà guidare il passaggio all’aziendalizzazione del presidio ospedaliero». Un passaggio nel quale è fondamentale la componente universitaria.
«Il dottor Marzetti spara nel mucchio – ha detto la Cifone – parlando di oltre 60% di ricoveri inappropriati da parte delle medicine universitarie, quando questi reparti sono fondamentali per il contenimento delle spese. Da molti anni, infatti, numerosi docenti e ricercatori universitari prestano servizio assistenziale nell’ospedale San Salvatore a titolo gratuito».

Manuel Massimo 

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