Le priorità dell'Aquis: valutazione, merito, trasparenza

rettore-bassi-3.jpgA tre giorni dall’appello del Presidente Napolitano contro i tagli indiscriminati alle università, arriva un nuovo appello dell’Aquis (Associazione per la qualità delle Università italiane statali). I tagli ai fondi per le università italiane per il 2010 “saranno devastanti se resteranno nelle proporzioni oggi previste”. Con questo allarme i tredici atenei sparsi in tutta Italia afferenti all’Aquis hanno presentato questa mattina una lettera inviata al ministro Gelmini.
“Chiediamo – è il messaggio dei rettori – che questi tagli non siano indiscriminati, non siano una mannaia che si abbatte in modo uguale su tutti gli atenei indipendentemente dalle modalità di gestione e senza alcun riconoscimento del merito”. I rettori dicono dunque no ai tagli “indiscriminati e trasversali”: “Non possiamo più continuare – avvertono – con azioni di governo che in realtà governano poco, perché tagliano trasversalmente i finanziamenti agli atenei senza alcuna considerazione della qualità del lavoro che negli stessi atenei si svolge”. Dunque, concludono i rettori Aquis, “diciamo no alle generalizzazioni e invitiamo a distinguere caso per caso; ma per fare questo bisogna mettere in campo un adeguato sistema di valutazione”.
L’appello quindi segala come “prioritario” l’avvio di procedure efficaci di valutazione, mettendo in condizioni di operare gli organismi già esistenti (Civr e Cnvsu) preposti proprio alla verifica delle attività svolte nei sistemi universitari e della ricerca.
I rettori hanno parlato anche dei dottorati. “Le conseguenze dell’attuale crisi economica – hanno spiegato – le subiranno innanzitutto i giovani. E sostenere i dottorati di ricerca è importante perché sono proprio questi a permettere di ottenere le migliori performance nella ricerca”. La crisi impone anche di tenere i conti in ordine. «La trasparenza dei bilanci – hanno affermato i rettori aderenti all’Aquis (13 atenei sparsi in tutta Italia) – è un pre-requisito per qualsiasi amministrazione pubblica più che mai in un periodo di crisi come questo”.

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