Mafia, studenti denunciano assenza dello Stato

mafiacontro.pngQuasi 8 su 10, una proporzione che invita a riflettere. Il 79% degli studenti delle scuole superiori siciliane, su un campione intervistato dall’associazione Mafia Contro, sostiene di sentirsi «poco o nulla» protetto dallo Stato mentre chi paga il pizzo, per il 61% degli intervistati, è «una vittima», mentre per il 30% la mafia è «una sintesi tra esagerazione e invenzione».
Il sondaggio è stato effettuato su un campione rappresentativo di 1.642 studenti di Palermo, Catania e Trapani. Per il 68% il bullismo non ha nulla a che vedere con la goliardia e la mafia è un fenomeno prettamente criminale. Quasi un quarto del campione – il 24% – è convinto che la mafia sia “una risorsa o una tradizione”. Un dato da non sottovalutare e su cui le Istituzioni dovrebbero interrogarsi.
In controtendenza il dato che riguarda il bisogno di sicurezza percepito dai giovani. Il 77% ammette la presenza di fenomeni di bullismo nelle scuole e il 69% vorrebbe una maggiore vigilanza. Per arrivare al 79% di chi non si sente protetto a sufficienza dallo Stato.
“C’è una diffusa sfiducia dei giovani – dice Adriana Bongiorno, dirigente dell’Ipsia Medi – verso lo Stato e le Istituzioni. Sarebbe necessario dare vita a forme di collaborazione scuola-enti per diffondere nelle classi il messaggio che è vincente chi rispetta e difende le regole”.
“La lotta alla mafia passa anche attraverso una rivoluzione culturale: in questo è fondamentale il ruolo educativo svolto dalla scuola” sostiene in una nota Renato Campisi, portavoce di Mafia Contro. L’associazione, insieme al senatore Carlo Vizzini che ne è il presidente, promuoverà prossimamente un incontro con il ministro della Giustizia Angelino Alfano e con il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini per un’analisi approfondita sui risultati conclusivi emersi dall’indagine.

Manuel Massimo

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