Gelmini-pensiero in diretta telefonica

telefono.jpgGli studenti sui banchi, gli insegnanti in cattedra, i genitori a lavoro: è lunga la lista di persone che stamattina non hanno avuto modo di seguire la telefonata in diretta del ministro di Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini, intervenuta a Mattino 5 – trasmissione condotta dal direttore di “Panorama” Maurizio Belpietro, in onda sulla rete ammiraglia del Biscione. Una conversazione ampia, in cui la titolare del Miur ha risposto a molte domande di stretta attualità, a cominciare dai recenti scrutini del primo quadrimestre in cui il ritorno del temuto 5 in condotta ha sancito “il ritorno al rigore”.
La Gelmini imputa questo risultato sia a una maggiore severità degli insegnanti che a un’irrequietezza più spiccata tra gli alunni: «Per un verso gli insegnanti oggi hanno la possibilità di valutare accanto al profitto conseguito nelle singole materie anche il comportamento, e dall’altro lato accanto a molti ragazzi che tengono comportamenti corretti c’è anche chi è un po’ indisciplinato e quindi con il voto in condotta viene sanzionato». E ancora: «Abbiamo ritenuto importante restituire alla scuola non solo il ruolo di agenzia del sapere ma anche la sua funzione educativa e il ritorno a un certo rigore, alla disciplina riteniamo sia importante quanto apprendere l’italiano, la matematica piuttosto che le lingue straniere».
Dal comportamento al profitto: «C’è un leggero aumento delle insufficienze rispetto l’anno precedente, ma l’aspetto più singolare – ha sottolineato Gelmini – è che aumentano le insufficienze soprattutto nelle lingue straniere più che nella matematica che è stata sempre ritenuta la bestia nera, quindi noi essendo consapevoli che la conoscenza delle lingue straniere assume una valenza sempre maggiore con la riforma della scuola secondaria vogliamo aumentare il numero delle ore di lezione sia dell’inglese così come della seconda lingua e abbiamo pensato che nell’ultimo anno, l’anno della maturità, sia possibile anche l’insegnamento di una materia, che potrebbe essere la storia piuttosto che la matematica, in lingua straniera». Un progetto abbastanza complesso che difficilmente incontrerà il favore dei ragazzi (e si scontrerà, quasi sicuramente, con una certa riluttanza da parte del corpo docente).
La domanda di «tempo pieno» alle elementari da parte delle famiglie – invece – «sarà assolutamente soddisfatta». Il ministro Gelmini lo mette nero su bianco e rilancia: «Con un migliore impiego delle risorse – sostiene – siamo riusciti non solo a mantenere il tempo pieno, ma ad aumentarlo. Non prevedo problemi, ho parlato con alcuni direttori scolastici regionali e le notizie sono tranquillizzanti». Quindi è tornata a difendere la scelta del maestro unico: «L’introduzione del maestro unico prescinde – ha ribadito il ministro – dal quadro orario. Quale che sia l’orario scolastico scelto – ha aggiunto – ci sarà un maestro unico di riferimento». Ha quindi invitato a non trarre conclusioni affrettate: «Attuiamo la riforma e dopo vedremo l’esito dell’introduzione del maestro unico».
Pensare fuori dagli schemi. La Gelmini – che proprio ieri aveva lanciato l’idea di insegnare “Gaber” alle superiori – conferma e contestualizza il suo pensiero: «Giorgio Gaber non solo è un grande artista ma è anche un grande pensatore, un pensatore libero: Gaber insegna a pensare fuori dagli schemi, fuori dai pregiudizi e dalle ideologie. Credo che abbia saputo fornire una chiave di lettura del nostro tempo quindi il suo insegnamento a scuola credo sia importante». Chissà cosa avrebbe detto il Signor G. del giro di vite sul voto in condotta, della reintroduzione del maestro unico e dell’adozione dei grembiuli alle elementari: tutte iniziative che di libertario, anticonformista e “fuori dagli schemi” hanno ben poco.

Manuel Massimo

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