Riforma Gelmini, presentazione post-Europee

europee.jpgPer conoscerla nei dettagli bisognerà attendere ancora qualche settimana: la Riforma per l’Università italiana approderà al Consiglio dei Ministri «molto presto», ma in ogni caso dopo le elezioni Europee fissate per il 6 e il 7 giugno. Lo conferma il ministro di Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini, a margine di un convegno elettorale organizzato oggi a Milano. La Riforma, dunque, arriverà al Cdm immediatamente dopo la tornata elettorale, evitando “sovrapposizioni” come spiega il ministro: «Ho deciso di non far coincidere la proposta di una riforma così importante con la campagna elettorale, augurandomi che si possa discutere di questo tema in maniera molto responsabile. Questo perché non è più rinviabile una riforma del sistema universitario, con riferimento alla necessità di un ricambio generazionale ma anche di una gestione efficiente ed efficace e “risparmiosa” delle risorse pubbliche».
Università, ma anche ricerca. L’incontro milanese, evidenzia la Gelmini, è stato organizzato proprio «per mettere al centro della campagna elettorale un tema che troppe volte risulta essere trascurato». In realtà, puntualizza il ministro, «il problema del nostro Paese non è solo l’investimento in ricerca, che sicuramente va potenziato, ma anche la necessità di fare rete, di creare una forte sinergia tra gli investimenti a livello statale e quelli a livello territoriale». E l’Expo che Milano ospiterà nel 2015 «è un’occasione straordinaria, da non perdere. Bisogna quindi abbandonare le polemiche – conclude – e avere la capacità di raccordare tutte le energie locali in un grande progetto che veda la ricerca al centro».
L’Andu incalza. In una lettera aperta diffusa proprio oggi agli organi d’informazione l’Associazione Nazionale dei Docenti Universitari e le principali sigle sindacali del settore chiedono al ministro di poter visionare quanto prima una bozza ufficiale del disegno di legge “in modo da consentirci di esprimere le nostre considerazioni in un incontro che le chiediamo fin da ora. Riteniamo che ciò possa risultare utile alla definizione di un testo che tenga conto delle puntuali osservazioni delle Rappresentanze del mondo universitario”. Insomma, anche il confronto con il corpo docente si sta delineando giorno dopo giorno come una priorità, non ulteriormente procrastinabile nell’agenda del ministro.

Manuel Massimo

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