Clima: incendi, meno aria più smog

incendio.jpgLa notizia non è delle più confortanti, specie in queste giornate di calura estiva: in futuro aumenteranno gli incendi e la qualità dell’aria potrebbe essere seriamente compromessa dall’aumento del carbonio. Si stima che nei prossimi cinquant’anni ci sarà un aumento del 40% del fumo. All’origine di questo incremento di fiamme, l’aumento della temperatura a causa dei cambiamenti climatici. Su questi dati si è basato lo studio sugli effetti degli incendi sull’aria che respiriamo compiuto dagli scienziati della Harvard’s School of Engineering and Applied Sciences (Seas).
Utilizzando una serie di modelli, gli scienziati hanno previsto che la zona geografica di solito bruciata da incendi negli Stati Uniti occidentali, soprattutto a causa dell’aumento delle temperature, potrebbe aumentare di circa il 50% entro il 2050. Questo fenomeno aumenterà di circa il 40%, in un lasso di tempo di mezzo secolo, le particelle di fumo di carbonio organico a livello globale, molto nocive per la salute umana.
La ricerca, esaminando le documentazioni di 25 anni sulle statistiche di meteorologia e incendi, ha cercato di identificare quali fossero i fattori che possono meglio prevedere quali saranno le aree bruciate per ogni ecosistema e come essi possono variare nel futuro. Partendo da questo dato, e considerando lo scenario sulle emissioni di gas serra che descrive un mondo futuro con rapida crescita economica ed energia generata in modo bilanciato da fossili e carburanti alternativi in relazione agli altri scenari, gli scienziati hanno poi costruito un modello sul clima globale. Arrivando fino al 2055 ci sarebbe solo un moderato riscaldamento della temperatura media della terra di circa 1.6 gradi centigradi.
«Ipotizzando che le stesse correlazioni tra meteorologia e aree bruciate permarranno nel futuro, potremmo allora prevedere l’attività degli incendi e le emissioni dal 2000 al 2050», ha spiegato la ricercatrice della Seas Jennifer Logan. L’ultimo passo della ricerca è stato capire, usando un modello di chimica atmosferica, come la variazione nell’attività degli incendi possa avere effetti sulla qualità dell’aria. Il risultante peggioramento della qualità dell’aria, combinando le predizioni su aree bruciate ed emissioni di particelle emesse da incendi futuri, porterebbe a cieli con alto livello di smog e conseguenti effetti negativi su coloro che soffrono di problemi di cuore e ai polmoni, come asma e bronchite cronica.

Manuel Massimo

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