Utopia moriniana

“Il Sabato delle Idee” ha ospitato al Pan lo scienziato francese Edgar Morin.

L’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa, il progetto “Il Sabato delle idee”, il Pan e un ospite d’eccezione come Edgar Morin sono gli ingredienti che hanno dato vita all’incontro “Napoli, la Città delle Culture”.
Il Sabato delle Idee ha dedicato i suoi incontri alla sfida della speranza civile, le utopie possibili e stavolta con Edagr Morin ha probabilmente raggiunto l’apice di queste premesse. Moderatore dell’evento è stato il direttore del Tg2 Mario Orfeo che ha dato la parola allo scrittore, sociologo e filosofo francese: “La cultura è una nozione camaleontica, cambia in ogni momento, siamo noi a doverla apprendere e soprattutto dobbiamo considerare cultura la musica, l’arte, la scrittura, il pensiero. Solo valutando ogni singola disciplina l’uomo può sentirsi integrato” ha esordito lo studioso. Rousseau affermò che vivere è l’unico mestiere che aveva intenzione di insegnare e oggi Morin si fa portavoce della stessa volontà. “E’ evidente che ora il sud del mondo si trova in una spiacevole situazione di dipendenza nei confronti del nord ma non è una condizione ultima, senza uscita. Se si trova la nozione di sviluppo, questa avanzerà come una locomotrice e le cose cambieranno” ha spiegato Morin.
Lo studioso ha coltivato in tutta la sua vita un amore profondo per l’intera umanità superando ogni tipo di intolleranza. Quale utopia migliore di questa?
Il dibattito si è acceso momento in cui lo scienziato ha affermato “la degradazione della biosfera viene dallo sviluppo. La nostra evoluzione è da un lato controproducente poiché porta comunque all’annullamento. Il dinamismo è dunque distruzione”. La diversità delle popolazioni presenti sul pianeta è un tema che sta molto a cuore a Morin e ha, infatti, spiegato come sia giusto per un indios curarsi con le piante. Noi facciamo la corsa alle farmacie mentre a loro basta una pianta. Cos è realmente lo sviluppo a questo punto? Non possiamo pensare di dominare su tutti è il pensiero dello studioso.
Contrario alle idee di Morin, Ernesto Galli della Loggia editorialista del “Corriere della sera” che ha dichiarato “La critica alla civiltà moderna è sbagliata, non si può pensare di vivere senza la stragrande maggioranza delle cose che la modernità ha prodotto. Ciò che dice Morin è utopia pura”. “Le necessità di un paese sono infinite” ha affermato l’assessore alla cultura Nicola Oddati.
A conclusione al suo intervento Edgar Morin non poteva trovare parole migliori per dare fiducia: “Non dobbiamo trovare una soluzione perché questo termine va usato alla presenza di un problema. Ciò che dobbiamo trovare è una via per cambiare il pianeta, l’elaborazione dei pensieri e soprattutto l’umanità”.
Martina Gaudino

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