Frati: poca produzione in ateneo

Nessun intento punitivo ma La Sapienza deve funzionare. È questo il senso delle parole del Rettore della Sapienza Luigi Frati che ieri ha contestato il blocco degli esami deciso da alcune facoltà dell’Ateneo romano. È un dato incontestabile, sottolinea Frati all’ADNKRONOS, che «il 10% del corpo docente non ha pubblicato nulla dal 2004. Alla Sapienza è il 9%, un pò meglio del dato nazionale ma – rileva – bisogna fare le dovute proporzioni. In un piccolo Ateneo il 10% corrisponde ad una ventina di persone mentre per La Sapienza si arriva a 400 persone che non producono nulla».

Nessun intento punitivo ma La Sapienza deve funzionare. È questo il senso delle parole del Rettore della Sapienza Luigi Frati che ieri ha contestato il blocco degli esami deciso da alcune facoltà dell’Ateneo romano. È un dato incontestabile, sottolinea Frati all’ADNKRONOS, che «il 10% del corpo docente non ha pubblicato nulla dal 2004. Alla Sapienza è il 9%, un pò meglio del dato nazionale ma – rileva – bisogna fare le dovute proporzioni. In un piccolo Ateneo il 10% corrisponde ad una ventina di persone mentre per La Sapienza si arriva a 400 persone che non producono nulla».
«È un danno economico. Se – spiega – per colpa di queste persone vengono ridotti i fondi destinati all’Ateneo dalla quota di finanziamento ministeriale legato alla valutazione della ricerca e della didattica è giusto intervenire. E la logica e quella di premiare chi lavora e penalizzare chi non lavora». Rispedendo al mittente le contestazioni, Frati sottolinea che «in un momento economico difficile come il 2010 ho aumentato i fondi destinati alla ricerca. Il concetto che deve passare – ribadisce il rettore – è che l’Università va rimessa in moto per l’utilità del Paese. Io taglio i rami secchi».
Nessuna intenzione quindi di andare contro il corpo docente in generale che, ricorda, «è quello che mi ha eletto. Ma – sottolinea – io punto su un consenso che deriva dal funzionamento dell’Ateneo e non dalla clientela, sulla prevalenza dei doveri sui diritti acquisiti. Entro settembre – annuncia quindi Frati – dovrebbero arrivare i dati ‘ripulitì sulla produttività dopodichè valuterò caso per caso se avviare procedimenti disciplinari che possono arrivare sino alla destituzione».

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Bosch in rosa

Next Article

Matricole: in estate è caccia al posto letto

Related Posts