Lasciapassare francese per i ricercatori

La ricerca, motore propulsore dello sviluppo economico, culturale e sociale di un paese è al centro dei dibattiti nazionali da mesi, in particolare alla luce dell’attuale riforma universitaria. Il suo valore nazionale e internazionale è un fattore insondabile. Lo scambio interculturale tra ricercatori e studiosi rappresenta un ulteriore tassello fondamentale per la “transazionalità” della ricerca. Basti pensare, limitandoci alla nostra sfera formativa, il fiorire di corsi universitari che rilasciano titoli congiunti tra più paesi. Ed è proprio di questi giorni una nuova direttiva del governo francese in merito agli studiosi e ricercatori stranieri.

La ricerca, motore propulsore dello sviluppo economico, culturale e sociale di un paese è al centro dei dibattiti nazionali da mesi, in particolare alla luce dell’attuale riforma universitaria.  Il suo valore nazionale e internazionale è un fattore insondabile. Lo scambio interculturale tra ricercatori e studiosi rappresenta un ulteriore tassello  per la transazionalità della ricerca. Basti pensare, limitandoci alla nostra sfera formativa, il fiorire di corsi universitari che rilasciano titoli congiunti tra più paesi. Ed è proprio di questi giorni una nuova direttiva del governo francese in merito agli studiosi e ricercatori stranieri.
Il ministro dell’Immigrazione francese di concerto con il Ministro di Istruzione e Ricerca  ha inviato ai prefetti una circolare in merito ai dettami e istruzioni da applicare all’entrata nel paese degli accademici stranieri.  Agli studiosi verrà consegnata una carta di soggiorno speciale, su cui sarà apposta la scritta  scientifiquè . La nuova normativa avrà un effetto ambivalente poiché rende più snelle le pratiche di richiesta del visto e nello stesso tempo consentirà ai familiari degli studiosi di poter usufruire di soggiorni temporanei che abilitano al lavoro.
I ricercatori che godono di un permesso di soggiorno in un altro Paese europeo avranno diritto di mobilità in Francia, mentre l’istituzione scientifica in cui lavorano gli scienziati stranieri non dovrà pagare per loro la tassa prevista per i lavoratori.
“ È nostro dovere – ha  dichiarato il ministro dell’immigrazione, Eric Besson – attirare il più alto potenziale scientifico, riservandogli la migliore accoglienza possibile. I ricercatori stranieri contribuiranno, al loro ritorno in patria, alla diffusione dell’immagine della Francia nel mondo”.
Amanda Coccetti

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