Parola al professore di… Agraria

Ed eccoci qui… stavolta alle prese con la Facoltà di Agraria. Un’area di studi dai molti risvolti, interessi e campi di applicazione, talvolta forse poco conosciuti. Per questa ragione abbiamo deciso di lasciar presentare questa variegata realtà al Professor Francesco Danuso, docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Udine.

Ed eccoci qui… stavolta alle prese con la Facoltà di Agraria. Un’area di studi dai molti risvolti, interessi e campi di applicazione, talvolta forse poco conosciuti. Per questa ragione abbiamo deciso di lasciar presentare questa variegata realtà al Professor Francesco Danuso, docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Udine.
Domanda di rito: perché iscriversi alla Facoltà di Agraria?
Perché ha una sua precisa identità, fornisce una formazione ampia, di tipo sistemico, affrontando aspetti dell’agroecosistema che vanno da quelli biofisici a quelli socio-economici; perché è l’unica che dà basi complete per poter trattare i problemi della sostenibilità alimentare, in equilibrio con le esigenze di tutela dell’ambiente. L’attività agricola ha inoltre riflessi importanti anche sulle problematiche energetiche (produzione di biomasse, biogas, biooli, ecc.): la diffusione delle informazioni sulla rete internet dimostra, infatti, un forte interesse per le problematiche delle coltivazioni ma un’altrettanta diffusa mancanza di conoscenza su terreno, clima e fisiologi delle piante; si osserva, inoltre, la diffusione e amplificazione di idee e concetti sbagliati, a partire da settori culturali che non hanno niente a che vedere con lo studio delle coltivazioni. Non occorre inventarsi nuove materie: le Scienze Agrarie esistono!
Nella Facoltà di Agraria esiste un rapporto studenti/docenti ottimale, che si ritrova in poche altre Facoltà. Inoltre, dato il limitato numero di laureati in Scienze Agrarie che ogni anno si affacciano al mercato del lavoro trovare un’occupazione adeguata è più facile che per altre lauree.
Quali caratteristiche deve avere lo “studente ideale”? Il suo profilo attitudinale?
Direi che, prima di tutto, lo studente deve essere motivato. Deve avere interesse per le materie che affronterà: dovrà accettare con fiducia lo studio delle materie di base formative e dovrà seguire con interesse ed entusiasmo le materie caratterizzanti.
Lo studente ideale è uno studente che non crede di sapere già tutto e che non accetta di studiare senza comprendere; che è in grado di consolidare le basi di conoscenze prima di proseguire. E’ in grado di accedere autonomamente e attivamente alle conoscenze attraverso le fonti di informazione disponibili (libri, documenti, internet) e l’interazione con i docenti. Lo studente deve essere attivo a lezione: non si deve lamentare se il docente impiega termini che lui non capisce. Deve invece farsi parte attiva nel richiedere spiegazioni, delucidazioni, approfondimenti.
Quale corso di laurea triennale consiglierebbe a un neodiplomato che non intende proseguire il percorso di studi con la specialistica? O considera necessario il percorso 3-2 in questo campo?
Alla Facoltà di Agraria di Udine, con la riforma 270 abbiamo costruito, per il corso di laurea in Scienze Agrarie, un percorso di primo livello (Laurea triennale) di tipo più formativo che professionalizzante, in modo da renderlo base naturale per il proseguimento alla magistrale.
In ogni caso (anche se lo studente intende fermarsi alla triennale) consiglierei il percorso in “Scienze Agrarie” che fornisce una ampia base formativa, tale da metterlo in grado di proseguire anche autonomamente nella progressione professionale.
Quali sono a suo avviso i maggiori sbocchi professionali per i laureati in Agraria?
I principali sbocchi sono: l’insegnamento nelle scuole secondarie, la libera professione di Agronomo, lavoro dipendente presso enti pubblici coinvolti nella gestione del territorio rurale, in gruppi commerciali della grande distribuzione alimentare, in industrie agroalimentari o banche (per quanto riguarda le problematiche di valutazione dei fondi rustici), oltre alla direzione di aziende Agricole.
Annalisa Amato

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Per laurearsi, per sensibilizzare

Next Article

Università, la riforma in aula. E fuori continuano le polemiche

Related Posts