Rete 29 Aprile, nuovo appuntamento per la ricerca

I ricercatori italiani si danno appuntamento il 17 settembre (ore 10.30, presso la Facoltà di Chimica della Sapienza di Roma) per l’assemblea nazionale.

I ricercatori italiani si danno appuntamento il 17 settembre (ore 10.30, presso la Facoltà di Chimica della Sapienza di Roma) per  l’assemblea nazionale. A convocarla Rete 29 Aprile che questa volta apre le porte a tutti i ricercatori universitari degli atenei italiani, oltre che ai ricercatori non ancora strutturati, ai ricercatori degli enti pubblici di ricerca «e a tutti coloro, quale che sia il loro ruolo o la loro funzione nell’Università, che hanno a cuore l’Università libera, pubblica e aperta».
 Lo scopo – spiega la Rete in una nota – è anche quello di valutare ulteriori iniziative per l’autunno «che, a causa dell’iter parlamentare del controverso disegno di legge c.d. Gelmini e nella permanenza della drammatica situazione finanziaria degli Atenei (che non saranno neppure pi— in grado di pagare gli stipendi), si preannuncia senz’altro caldo».
Attraverso la Rete i ricercatori di 33 atenei italiani «chiedono: di istituire un ruolo unico dei professori universitari che garantisca indipendenza e autonomia di didattica e ricerca, e sostituisca la attuale pletora di posizioni funzionali previste nel lontano 1980 e mai pienamente implementate; un contratto unico pre-ruolo che sia realmente in grado di garantire un rapido accesso ai ruoli docenti, invece degli assegni di ricerca e dei contratti triennali che estendono la durata della gavetta pre-ruolo oltre i dieci anni, di fatto istituzionalizzando il precariato nell’Università; finanziamenti adeguati per didattica e ricerca e garanzie riguardo ad autonomia e democrazia negli organi di governo degli atenei, ridotte praticamente a zero dal progetto ministeriale; equità rispetto alle modalità di pensionamento dei ricercatori universitari, da equiparare, anche in considerazione del ruolo pressoché‚ identico svolto nei fatti sino a oggi, a quelle previste per i professori; un impegno ad assicurare il diritto allo studio, la mobilità studentesca, strutture e infrastrutture al livello dei migliori Paesi europei».

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