Sapienza, inizia lo sciopero della fame

Affamati di cultura e di sapere. “E se con la cultura non si mangia”, loro sono pronti a digiunare. Così, da ieri, gli studenti della ex facoltà di Studi Orientali della Sapienza di Roma hanno dato inizio allo sciopero della fame che si protrarrà fino al giorno della votazione del ddl Gelmini al Senato. «Con la cultura non si mangia, per la cultura non mangiamo», questo lo slogan che sosterrà la loro protesta.

Affamati di cultura e di sapere. “E se con la cultura non si mangia”, loro sono pronti a digiunare. Così, da ieri, gli studenti della ex facoltà di Studi Orientali della Sapienza di Roma hanno dato inizio allo sciopero della fame che si protrarrà fino al giorno della votazione del ddl Gelmini al Senato.  «Con la cultura non si mangia, per la cultura non mangiamo», questo lo slogan che sosterrà la loro protesta.
 «Tale gesto – spiegano gli studenti – è l’ultimo drastico tentativo pensato per rilanciare la protesta nei confronti di un governo cieco, sordo e riluttante verso qualsiasi forma di dialogo, buono solo a trincerarsi dietro la retorica della crisi e di fatto ignorandola, o meglio, ignorando chi davvero la subisce».
Gli universitari: «Dietro questo gesto non c’è retorica, non ci sono cartelli, non ci sono manipolati ne manipolatori. C’e solo rabbia, indignazione e soprattutto determinazione: la volontà ferrea di difendere il nostro diritto al futuro diventandone i fautori diretti, senza deleghe e senza paure».

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