Donne del sud, tutto studio e carriera!

Recenti dati Almalaurea dimostrano che le donne del sud Italia sono più produttive rispetto agli uomini. Luisa Quarta di Manager Italia racconta la sua esperienza.

Recenti dati Almalaurea dimostrano che le donne del sud Italia sono più produttive rispetto agli uomini. Luisa Quarta di Manager Italia racconta la sua esperienza.

Che le donne siano maggiormente predisposte ad un impegno costante è cosa risaputa, così come il fatto che nel corso dei secoli queste hanno sempre occupato posti secondari a causa del predominio maschile. Oggi, arrivati al 2011, si prendono una rivincita, una sorta di spinta in avanti che potrebbe preoccupare i maschietti attaccati alla vecchia forma mentis. Gli ultimi dati ISTAT dimostrano, infatti, che l’occupazione femminile è aumentata dell’1.4% nell’ultimo anno.

Il Ministro per le pari opportunità Mara Carfagna ha spiegato che questo dato crescerà ancora grazie al trasferimento che il Ministero ha operato nei confronti delle Regioni (40 milioni di euro a favore dello sviluppo lavorativo femminile). Ma se di donne stiamo parlando, c’è da dire che le differenze tra il nord e il sud Italia hanno una notevole rilevanza. Alcune ricerche Almalaurea, dimostrano che il numero percentuale  delle donne laureate al sud è più del doppio degli uomini mentre al nord il distacco è inferiore (vedi tabella).

Analisi di genere tra i laureati (2009) Percentuale dei laureati
 Università degli Studi di Bari Uomini Donne
 30.5%  60.3%
 Università  degli Studi di Parma  44.9%  55.1%

Sarà proprio vero che le donne in punta allo stivale hanno una marcia in più? “Fortunatamente oggi le ragazze hanno sviluppato un’apertura mentale tale da consentire loro di affrontare percorsi di studio che fino a pochi anni fa erano di appannaggio quasi esclusivo degli uomini” ha affermato Luisa Quarta di Manager Italia. Classe 1976, originaria del Salento, oggi lavora a Milano e ha saputo incuriosire il mercato del lavoro grazie ad una tesi di laurea in marketing e pianificazione per il mercato industriale. “Chi studiava marketing  sognava una carriera nel più classico mercato del largo consumo e poi era un tema così poco femminile che ha sollecitato i selezionatori dell’azienda. Fatto lo stage sono stata assunta e da lì il salto nella società dove attualmente lavoro è stato breve” ha spiegato.

Riguardo alla superiorità delle donne del sud, la dottoressa ha evidenziato un aspetto importante: “Coloro che per motivi di studio o lavoro hanno lasciato la propria città (come me) sviluppano davvero una marcia in più. Non ci saranno dati scientifici a supporto di questa tesi ma la realtà mi ha dimostrato che queste persone sviluppano un fattore x – ha continuato – si impara ad essere più svegli, flessibili e proattivi”.

Secondo la Quarta, l’aumento percentuale dell’occupazione femminile è un piccolo traguardo ma esistono ancora classismi antiquati. “Pur considerando che le ragazze sono più brave a scuola, si laureano prima e a differenza degli uomini accedono al mercato del lavoro con un titolo universitario, le donne riescono con difficoltà a raggiungere i vertici delle aziende”. E allora, come poter sfruttare al massimo le proprie qualità? “Scegliere un percorso di studi che rispecchi realisticamente le esigenze del mercato, affacciarsi al mondo del lavoro con umiltà e allo stesso tempo con determinazione ed entusiasmo e fare networking, le relazioni sono molto importanti ” ha affermato Quarta. Oggi la dottoressa è anche blogger di Donne Manger e quando è entrata nel gruppo era la più giovane: “Nonostante questa differenza d’età mi sono trovata assolutamente allineata rispetto agli obiettivi e al modo di affrontare i progetti, l’importante è lavorare sempre in nome della meritocrazia e cultura manageriale in cui credo fermamente” ha spiegato.  

 

Martina Gaudino

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