Forum delle culture: opportunità o farsa?

Molto si è detto fin qui del Forum universale delle Culture previsto nell’aprile del 2013 a Napoli. I giornali hanno pubblicato molti articoli relativi al progetto e in ultimo le inchieste della magistratura per le consulenze e gli incarichi assegnati.

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Molto si è detto fin qui del Forum universale delle Culture previsto nell’aprile del 2013 a Napoli. I giornali hanno pubblicato molti articoli relativi al progetto e in ultimo le inchieste della magistratura per le consulenze e gli incarichi assegnati. È passato un messaggio di questo forum come un evento di fondamentale importanza per tutta la Campania, di diecimila posti di lavoro creati ad hoc, di cinque milioni di visitatori previsti.

Nicola Oddati in qualità di presidente della Fondazione organizzatrice ha dichiarato che “Napoli sarà per 101 giorni capitale mondiale della cultura e metterà in mostra tutte le sue eccellenze, verranno tanti turisti grazie ad investimenti pubblici e privati”, insomma dobbiamo ringraziare Oddati per “gli enormi sforzi fatti e il duro lavoro per assegnarsi il forum 2013”. Giacché la materia è di nostra conoscenza, ci siamo posti nei giorni sempre più domande: ma cos’è il forum delle culture? e poi, come fa ad avere tanto valore e richiamo? Avrà un costo per noi cittadini della regione Campania?

A ben vedere scopriamo che l’iniziativa nata da una fondazione privata di Barcellona nel 2004, ha al suo attivo appena tre edizioni che non hanno però prodotto i risultati sperati, anzi “a Valparaiso è stato un disastro” è quanto ha dichiarato il sindaco canadese Régis Labeaume che ha rinunciato ad organizzare il Forum 2016! Mireia Belil, direttore della Fondazione del Forum delle Culture, da noi raggiunta telefonicamente a Barcellona ha ammesso che l’edizione Cilena non è andata bene e che a Barcellona nella prima edizione hanno speso una cifro evidentemente spropositata. Andando a recuperare materiale sui blog, si recuperano una montagne di critiche già dall’edizione di Barcellona 2004: Green Peace(i lavori stanno causando un serio danno ambientale alla costa di Barcellona, sono un modello di insostenibilità ambientale) il Foro Sociale Europeo(il forum è una gigantesca operazione di speculazione urbanistica sotto la maschera dell’incontro tra culture, diversità e promozione della pace), lunga poi la lista di personalità che si sono ritirate dal forum senza esplicitarne i motivi.

Con molta meraviglia abbiamo poi appreso che Napoli dovrà pagare per i diritti di sfruttamento del marchio una cifra non definita, ma probabilmente vicina a 1.281.000 euro, l’equivalente dell’indice di sviluppo umano del nostro Paese 0,854 da moltiplicare per i 150 milioni di euro previsti da Oddati come spesa per il Forum. “L’investimento dei 150 milioni proposti per il forum, ha spiegato la Belil, è stata una delle basi più convincenti della scelta di Napoli come assegnataria”. Fa un po’ rabbia pagare con i soldi dei cittadini campani, per una manifestazione di dubbia qualità e storia. Tutto questo nel mentre il Comune di Napoli non è in grado di garantire gli stipendi di chi lavora nel no profit. Sa un po’ di beffa.

Mariano Berriola

Scarica il report: Sindaco Labeaume rinuncia al Forum delle Culture

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  1. Siamo alle solite! Non ci sono fondi per sanità, ricerca, innovazione, servizi pubblici …… e si pensa a sprecare risorse fontamentali per iniziative futili ed inutili! E’ una vergogna!

  2. Come al solito la nostra amministrazione non sa riconoscere quali sono le iniziative che hanno un valore importante. Se fino ad ora ci sono state solo lamentele come hanno potuto pensare di portare il forum qui a Napoli? Che scandalo.

  3. Sommersi dai rifiuti, servizi zero, fondi per la ricerca inesistenti… beh direi che la scelta di ospitare il forum completa un quadro “per tutti i gusti”. Sono senza parole!

  4. Invece di sprecare soldi per queste iniziative futili potrebbero investirli per incoraggiare le piccole e grandi aziende ad assumere personale e quindi far respirare per davvero le famiglie napoletane!!!

  5. In un momento in cui sembra esserci stata una presa di coscienza sulle problematiche legate all’ambiente, trovo davvero assurdo che nonostante le dichiarazioni di Green Peace si pensi ancora a realizzare il forum.

  6. completamente d’accordo con il direttore Berriola.
    come sempre Napoli (o meglio i suoi politici) si distingue per aggiudicarsi autentici bidoni, utili solo per alimentare altri sprechi e logiche clientelari (soprattutto in vista delle prossime comunali…) mentre è sempre l’ultima per le manifestazioni che davvero contano (vedi Coppa America, expo, olimpiadi, ecc…) assegnate a città italiane più meritevoli (almeno per una classe politica locale che pensa davvero al territorio).
    Tuttavia penso che non bisogna pensare ad alcun tipo di manifestazione (che tra l’altro in questo momento non ci possiamo permettere visto l’effetto vetrina che hanno) ma concentrarsi sulla gestione dell’ordinario e sul ritorno a standards di vita perlomeno civili

  7. Il forum delle culture è un ennesimo esempio di cattiva gestione delle risorse nel settore culturale. Le scelte di fondo sono volte a spendere grandi somme per progetti effimeri e spesso del tutto slegati da un effettivo radicamento sul territorio . Tralascio l’ipotesi di eventuali interessi privati che andrebbe argomentata e documentata e vengo alla filosofia che inspira tali manifestazioni. Come avviene da vari anni si impianta su un terreno ‘secco’ (in cui cioè non si sono favorite e incrementate quelle realtà culturali realmente presenti sul territorio) una pianta ipertrofica, basata cioè sull’apparenza e sulla vetrina, e ci si meraviglia poi che la pianta non attecchisca e muoia da sola non senza aver desertificato tutto intorno, ossia aver convogliato su di sè tutte le risorse togliendole ad iniziative che prevedono un radicamento nel tempo e una condivisione dal basso degli obiettivi .

  8. La Cultura, in una città degradata ed incivile quale è diventata Napoli, è una priorità strategica. Un popolo ridotto all’ignoranza è incompatibile con lo sviluppo Se per cultura si intende però lo smistamento clientelare di fondi, allora sono d’accordo a stroncare sul nascere questa iniziativa. Personalmente, ho provato a contattare questo Forum delle Culture, sottoponendo alcune domande sulla trasparenza e modalità di bandi. Ahimè, nessuna risposta e questo è già un pessimo indicatore. Quando non rispondono alle e-mail, molto spesso significa che sono scatole vuote create ad hoc per finanziare campagne clientelari, consulenze ed assunzioni irregolari. Bisogna mantenere un’attenzione molto alta su questo Forum, magari con l’aiuto delle non profit serie. E’ un dovere civile.

  9. Evidentemente non si sa di cosa si parla… Il Forum Universale delle Culture NON SARA’ un evento vetrina, tanto meno un “evento effimero”. Scopo e senso del Forum sono quelli di lasciare segni permanenti e strutturali nella memoria, nella cultura e nell’urbanistica della città attraverso il riassetto e la riqualificazione di numerose aree (se i lavori stentano ad andare avanti e a concludersi, come del resto ci insegnano gli eterni cantieri metropolitani, evidentemente bisogna porsi delle domande che vanno aldilà del Forum). A dimostrazione di questo il fatto che l’evento nasce per andare a braccetto con i lavori di riqualificazione e non certo per “rubare fondi” ad altri progetti. Basterebbe un pò di buon senso per rendersi conto che, in una città a vocazione turistica,in una CITTA’ D’ARTE, come Napoli un primo passo per elevarla di nuovo a rango di città civile, andrebbe fatto creando delle reti, delle sinergie, dei circuiti tra le risorse che la città offre, risorse che sono davvero tante. Basterebbe fare una gestione integrata di quelli che sono il turismo, la cultura, l’urbanistica. Un uso consapevole dei “soldi” permetterebbe di non trascurare nulla. Pensare che abbiamo i rifiuti fino ai primi delle nostre case perchè si pensa a “realizzare eventi inutili” è davvero un’offesa all’intelligenza di un intero popolo. In tutte le società civili, in tutte le città civili è impensabile dedicare risorse ad una cosa e trascurarne altre. La differenza la fa il buon senso e la passione verso la storia millenaria di una città come la nostra.
    Tra l’altro, forse questo è meno noto ai più, il Forum Universale delle Culture non è un evento che si risolverà in una serata o nei 101 giorni tanto declamati. E’ dall’ormai lontano 2008 che il Forum ha innescato un processo in questa città che ha visto coinvolti scuola, e quindi istruzione, e quindi bambini, giovani, insegnanti, con laboratori didattici all’insegna della pace e dell’integrazione tra popoli e dell’educazione civica, dialoghi, confronti, eventi musicali, teatrali, mostre (vorrei solo ricordare quella dedicata a Luigi Einaudi). E se la matematica non è un opinione dal 2008 fino al 2013 saranno trascorsi già 5 anni in cui a Napoli, anche grazie al Forum e ai suoi organizzatori, si è respirato, si respira e si respirerà cultura locale e non, e questo per le nuove generazioni basterebbe anche da solo. E con queste premesse non bisogna guardare al Forum come ad una macchina che si arresterà nel 2013 ma come ad un modello da seguire, assolutamente, dal 2013 in poi e per tutti gli anni che verranno.

    Sgomenta

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