Vademecum antistress per l’orale della maturità

Il rush finale sta per iniziare. Fondamentale in questo momento attivare ogni meccanismo che vi permetta di affrontre la prova con decisione e consapevolezza.

Il rush finale sta  per iniziare.  Fondamentale in questo momento attivare ogni meccanismo che vi permetta di affrontre la prova con decisione e consapevolezza. Avete mai pensato di quanto sia importante fare riferimento alle risorse personali, al comportamento più efficace da mettere in atto o alle risorse che possiamo trarre dal contesto circostante? Con un po’ di autoanalisi potete utilizzare alcuni accorgimenti per potenziare le vostre risorse interne utili ad affrontare l’esame di Stato. Vediamo insieme alcuni meccanismi da attivare.

Regole d’oro

Osservare coloro che, a vostro avviso, hanno le capacità di raggiungere buoni risultati o pensando a chi ha affrontato gli esami prima di noi. Rinforzerete motivazione e impegno.

Rilassatevi e cercate di controllare la vostra emotività, affronterete con maggiore lucidità le difficoltà.

Valorizzate le prestazioni positive che avete avuto nei diversi contesti, anche non scolastici.

Programmate la vostra attività di studio individuando obiettivi realistici e realizzabili in tempi adeguati. Non datevi mete irraggiungibili!

Prestate attenzione ai rinforzi esterni, come gli incoraggiamenti degli insegnanti, amici, genitori o fratelli maggiori.

Fate un’obiettiva analisi delle situazioni. Attribuirvi la responsabilità, genererà in voi, sensi di colpa, rabbia, senso di inadeguatezza, ma allo stesso tempo vi dirà che dipende da voi il risultato della prossima prova.

Come mettere in atto strategie comportamentali

“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile” così recitava Francesco d’Assisi e per riuscire in questo intento è bene che prestiate attenzione a come muovervi nei prossimi giorni.

Ambiente di studio.  Parola d’ordine è “concentrazione”, dunque individuate uno spazio piacevole per studiare e con gli “strumenti di lavoro”a portata di mano: libri, appunti, PC  e senza distrazioni (niente musica, tv, social network e  chat) che rendono più difficile il processo di memorizzazione. Meglio studiare poche ore al giorno e poi dedicarvi agli hobby che trascorrere un intera giornata sui libri ma con la testa altrove. Si consiglia di alternare i momenti di studio a quelli di svago. La curva dell’attenzione ha una durata di circa 50 minuti” Brevi pause vi aiuteranno nella concentrazione. Cercate di individuare il proprio ritmo di studio.

Memorizzazione. Evitate di imparare gli argomenti a memoria, ma di comprendere e verificare se avete compreso realmente tutto, fatevi delle domande e, se avete dubbi, chiedete spiegazioni ai vostri professori o compagni. Cercate nel vocabolario ogni parola che non conoscete e approfondite i concetti poco chiari. Se il materiale è molto ampio, ricorrete a semplici tecniche di memorizzazione.

Tre le regole principali: trasformate ogni informazione in dato concreto, fate associazioni con informazioni preesistenti, attivate la memoria emotiva, ovvero estremizzate le informazioni in modo che diventino paradossali o che si colleghino a esperienze personali coinvolgenti. Per memorizzare bene i passaggi del discorso, vi viene in soccorso la “tecnica dei luoghi”, impiegata già da Cicerone: collegare ogni fase del discorso ad un luogo di un tragitto a voi familiare. La mattina, mentre andate a scuola, incontrando posti amici”i, richiamate alla mente i passaggi del discorso.

Focus on Selezionate le informazioni importanti, prendere appunti e fate associazioni mentali, da appuntare anche sul libro di testo, vi fornirà punti di riferimento per agevolare la memoria visiva. Costruitevi delle mappe concettuali, la loro visualizzazione può essere utile, al momento dell’esposizione. A fine giornata, rileggete gli schemi così da fissare gli argomenti. Ripetete ad alta voce, questo vi consentirà di riascoltarvi e di capire se riuscite ad esporre con fluidità l’argomento. È preferibile che voi ripetiate l’argomento davanti a qualcuno, un amico, un genitore, un fratellino, persino il cane può andar bene!

Studio di gruppo Vi può essere utile incontrarvi con uno o più compagni per studiare insieme così da confrontarvi su particolari argomenti, di simulare l’interrogazione, di chiarivi i dubbi a vicenda. “Spiegare” qualcosa ad un amico fa sì che quell’argomento resti impresso nella vostra memoria. Studiare insieme rilascia lo stress e sdrammatizza la tensione.

Mi comporto dunque sono. E poiché le azioni dell’uomo sono lo specchio dei suoi pensieri è importante che restiate attenzione al comportamento.  Arrivate puntuali alle prove, questa è la prima dimostrazione di maturità che potete dare! Controllate il linguaggio del corpo.

Lo sguardo deve essere diretto e sicuro, non tenetelo basso, guardate gli esaminatori negli occhi, evitate di guardare sempre lo stesso professore ma coinvolgete con lo sguardo nell’esposizione anche gli altri, mostrando in questo modo padronanza e mantenendo alta l’attenzione della commissione sul vostro discorso.

La voce deve essere chiara, evitate di usare un tono di voce troppo basso, denota insicurezza, o al contrario troppo alto, denota ansietà eccessiva, evitate un tono monotono e scandite bene le parole.  Le mani devono accompagnare l’eloquio con discrezione (evitate l’effetto direttore d’orchestra o vigile impazzito!), non sfregatele, non tenetele nascoste sotto le braccia o sotto il tavolo, non passatevele tra i capelli, tenetele, invece, ben in vista e usatele per gesticolare, senza eccessiva enfasi.

Alle prove orali, evitate di mordetevi le labbra o di torturarvi le mani. Mantenete sempre la calma, ascoltate con attenzione, pensate prima di rispondere. Se non sapete rispondere a una domanda non fatevi prendere dal panico, rimanete tranquilli e, ammettete la vostra scarsa preparazione su quell’argomento. Questa è maturità!

Attenzione alla postura. L’intera postura del corpo deve trasmettere sicurezza e tranquillità, mantenete la schiena eretta, evitando la posizione ingobbita, sintomo di chiusura e timore, ma evitate all’opposto di stravaccarvi sulla sedia, potreste apparire arroganti.

A fine giornata. Se la giornata non è stata troppo impegnativa, un rapido ripasso  prima di andare a dormire può aiutare il cervello a ricordare meglio i concetti chiave che nel sonno vengono rielaborati.

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