Lavoro. Cambia il contratto di apprendistato

‘Con il testo approvato dal Consiglio dei Ministri l’apprendistato si appresta a diventare il canale tipico di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

”Con il testo approvato dal Consiglio dei Ministri l’apprendistatoi appresta a diventare il canale tipico di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro attraverso un contratto di qualità che coniuga formazione e continuita’ occupazionale”.

Lo afferma in una nota il ministero del Lavoro  spiegando che, come indicato espressamente nel testo approvato ”l’apprendistato e’ un contratto di lavoro a tempo indeterminato con finalità formative e occupazionali”.

Il provvedimento, prosegue la nota ”garantisce una maggiore agibilita’ dello strumento, per lavoratori e imprese, attraverso una drastica semplificazione della materia che diviene omogenea sull’intero territorio nazionale. In soli sette articoli di legge, presentati nella forma del Testo Unico, viene infatti racchiusa l’intera regolamentazione della materia”.

L’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale dell’apprendistato, e’ previsto sia garantita ”attraverso una piena valorizzazione della contrattazione collettiva nazionale di settore, a cui fara’ seguito il graduale e completo superamento delle attuali regolamentazioni di livello regionale. Il regime transitorio e’ destinato a durare non piu’ di sei mesi.

Dopo di che troveranno applicazione integralmente le nuove disposizioni così come implementate e adattate settore per settore dalla contrattazione collettiva. Unica eccezione il settore pubblico per il quale si dovra’ attendere un decreto di ”armonizzazione” della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

E’ previsto inoltre che gli accordi interconfederali e i contratti collettivi potranno stabilire, accanto ai profili di natura più strettamente economica e contrattuale, la durata e le modalità di erogazione della formazione per l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche, nonché la durata, anche minima, del contratto che, per la sua componente formativa, non potrà comunque essere superiore a tre anni (cinque per le figure professionali dell’artigianato).

Tra le novità, il ministero segnala poi l’estensione dell’apprendistato di alta formazione, utilizzabile ora anche ai fini del praticantato e per la selezione di giovani ricercatori da inserire in impresa. Fondamentale per contrastare la dispersione scolastica e avviare un riallineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro e’ poi il rilancio dell’apprendistato di primo livello che diviene ora utilizzabile non solo per i minorenni ma anche per gli under 25, con la possibilità di conseguire in ambiente di lavoro, sulla falsariga del modello duale tedesco, una qualifica triennale o un diploma professionale quadriennale rilasciati dalle Regioni”.

A settembre 2011, il  Governo, Regioni e parti sociali si troveranno per discutere la parallela rivisitazione dei tirocini formativi e di orientamento – stage – in modo da prevenirne drasticamente gli abusi e valorizzarne le potenzialità quale canale di primo contatto dei giovani col mondo del lavoro.

fonte: ASCA

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