A rischio l’autonomia universitaria. Parola del CUN

L’autonomia universitaria al vaglio delle società giuridiche del Paese, riunitasi, a Roma per una giornata di studio patrocinata dal Consiglio Universitario Nazionale (CUN) presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Tutte le società scientifiche delle scienze giuridiche italiane si interrogano sull’autonomia del sistema universitario e della ricerca scientifica, alla luce della recente legge di riforma 240 che incide in modo significativo sull’ampiezza e sulla intensità dell’autonomia stessa.

I giuristi sottolineano alcuni punti critici sul ruolo dell’ANVUR: ad una attenta definizione di indipendenza della neonata Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca non corrisponde invece il principio di responsabilità della stessa struttura. A ciò si accompagna anche una perdita di funzione di controllo dello stesso Ministero dell’Istruzione.

“In questo scenario il CUN, unico organo che rappresenta l’intera comunità scientifica universitaria, si candida ad essere il luogo di discussione col mondo politico nell’affrontare le criticità per agire anche come garante dell’autonomia e della rappresentanza delle comunità accademiche dei saperi e delle discipline”, sottolinea il Presidente del CUN, Andrea Lenzi.

” L’autonomia universitaria, riconosciuta dalla nostra Carta Costituzionale, necessita di strumenti per potersi esprimere e partecipare ai processi decisionali che la riguardano.

Le comunità scientifiche si interrogano su come ciò possa avvenire, partendo dal CUN quale “casa” di tutte le discipline, luogo in cui esse sono legittimate a parlare con “chi decide”  ma anche casa che necessita di qualche ristrutturazione a fronte dei cambiamenti intervenuti a carico del sistema universitario” afferma Carla Barbati, componente giunta di presidenza CUN, ordinario scienze giuridiche.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, informato della giornata di studio, rivolgendo ai partecipanti un cordiale saluto ha sottolineato il difficile periodo che il nostro Paese sta attraversando: “La valorizzazione dei saperi, la qualità dell’attività didattica e di ricerca dipendono in larga parte dall’autorevolezza delle comunità scientifiche ed accademiche chiamate, in questo periodo di profonda crisi economica e finanziaria, ad un impegno straordinario per accrescere il potenziale di ricerca e innovazione, di qualificazione civile e culturale su cui basano le prospettive di sviluppo del nostro paese”, si legge nella lettera del Segretario Generale della Presidenza della Repubblica inviata al Presidente del CUN e ai partecipanti delle riunione.

“Il Presidente Napolitano esprime vivo apprezzamento per una iniziativa che intende promuovere una profonda riflessione sulla stretta relazione che intercorre tra l’autonomia del magistero accademico da ogni condizionamento e l’impegno a mantenere livelli di produttività e di competitività del sistema universitario in linea con gli standard degli altri paesi europei”.

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