Napoli, si alla tolleranza

Giornata internazionale della tolleranza a Napoli nel Maschio Angioino

Napoli capitale della tolleranza. E’ questo il messaggio che la città lancia in occasione delle celebrazione della Giornata Internazionale della Tolleranza sancita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 12 dicembre 1995.

Il momento di incontro-confronto si svolgerà nell’antisala dei Baroni del Maschio Angioino a partire dalle ore 16.00. Napoli si è sempre mostrata città aperta e favorevole all’accoglienza di diverse etnie, la Moschea a Ponticelli ne è una concreta dimostrazione così come il fatto che molti dei popoli del Mediterraneo scelgano proprio la città partenopea per costruire il proprio futuro.

La politica della pace e la costruzione di un linguaggio comune saranno rappresentate attraverso le diverse attività previste per il pomeriggio. Tre le tavole rotonde in programma presiedute dal Sindaco Luigi de Magistris e dal vicepresidente del Consiglio Comunale Elena Coccia. Al primo dibattito intitolato “Le Religioni e la Pace” prenderanno parte: Padre Antonio Banato dell’Associazione Black & White; Luciano Cirica della Fondazione Evangelica Betania; Massimo Abdullah Cozzolino dell’Associazione Zayd Ibn Thabit nonché Direttore della Moschea di Piazza Mercato e Miriam Rebhum dell’Associazione Amicizia Ebraico-Cristiana di Napoli. A seguire “La città dei Migranti – Nativi e Migranti Cittadine/i del Mondo” con gli interventi di: Jamal Quaddorah Responsabile Immigrazione CGIL; Ruwani Lakshka Perera Comunità dello Sri Lanka; Tareq Comunità Tunisina e l’Associazione Chi rom e chi no. Al termine due diverse proiezioni: il documentario “World Napoli” di Prospero Bentivenga e “La casa del bambino” di Salvatore Nappa.

Ultimo appuntamento della celebrazione “La città di Napoli e gli orientamenti sessuali” cui parteciperanno: Giordana Curati di Arcilesbica Napoli; Loredana Rossi dell’Associazione Trans Napoletani e Fabrizio Sorbara di Arcigay Napoli.

“Napoli – commenta la vicepresidente Coccia – da “periferia apparente dell’Europa dei mercati” può diventare, invece, il baricentro culturale del Mediterraneo: una risorsa indispensabile per riequilibrare i rapporti e le distanze in termini di valori e diritti umani”.

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