Anvur, fissati i parametri per una ricerca di qualità

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I numeri sui quali lavorare sono tanti e il percorso non è dei più lineari, ma l’Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (Anvur) ha già fatto un passo in avanti, fissando i parametri del processo di valutazione. Entro il 30 giugno del 2013 il Miur  avrà la fotografia chiara del sistema della ricerca italiana, per individuare una più equa distribuzione dei fondi e per iniziare ad essere più competitivi a livello internazionale.

La valutazione, ha sottolineato il ministro dell’istruzione Francesco Profumo, durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove regole adottate dall’Anvur, non sarà uno strumento per dare voti alle università ed agli enti di ricerca o per stilare classifiche di buoni e cattivi. “L’obiettivo sarà invece valutare la qualità della ricerca di ciascuna istituzione, per arrivare ad un giudizio su strutture e dipartimenti”.

Saranno 200 mila i prodotti della ricerca da analizzare, mentre saranno 450 gli esperti italiani e stranieri, suddivisi in 14 aree disciplinari (Gev), chiamati a gestirli. I prodotti proverranno da tutte le 67 università statali, dalle 28 università non statali, dai 12 enti di ricerca vigilati dal ministero e dai 24 enti di ricerca pubblici e privati che hanno richiesto la valutazione entro il 15 dicembre scorso.

Ma quali sono i criteri attraverso i quali si giudicherà? Originalità, innovazione e competitività tra i parametri usati. Per la prima volta, ad affiancare la peer review ci saranno gli indicatori bibliometrici, ovvero ad essere considerato sarà il numero di citazioni e pubblicazioni di articoli su riviste internazionali e di alto valore scientifico. Peseranno, inoltre, sulla valutazione di ciascun prodotto, la capacità del team che di attrarre risorse, soprattutto dall’estero, e la fama di quella produzione in contesti stranieri.

Qualità ed internazionalizzazione sono i due principi sui quali si fonderà il nuovo sistema valutativo, che si applicherà a tutte le aree della ricerca: da quelle scientifiche a quelle umanistiche. La vqr (valutazione della qualità della ricerca) dovrà essere uno strumento per favorire il potenziamento del sistema della ricerca italiana, condizione necessaria per ridare vigore alla crescita economica del paese. “Dopo otto anni – ha sottolineato il presidente dell’Anvur, Stefano Fantoni, finalmente parte la valutazione dei prodotti della ricerca, con finalità e procedure analoghe a quelle già adottate in altri Paesi europei”, ha specificato Fantoni.

Anna Di Russo
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