Sesso, la censura di un documentario

E’ giusto che ai nostri ragazzi sia ancora propinata la censura? In un’era così avanzata, forse troppo, la scelta di censurare una parte di documentario su sesso e Aids può sembrare un po’ all’antica, soprattutto se questo si verifica in un liceo dove i ragazzi non saranno di certo degli adulti ma nemmeno dei bambini.

E’ giusto che ai nostri ragazzi sia ancora propinata la censura? In un’era così avanzata, forse troppo, la scelta di censurare una parte di documentario su sesso e Aids può sembrare un po’ all’antica, soprattutto se questo si verifica in un liceo dove i ragazzi non saranno di certo degli adulti ma nemmeno dei bambini. E’ accaduto al liceo artistico Toschi di Parma che è ora oggetto dell’accusa della casa di produzione del documentario “+ o – il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era Aids”.

Il film, acclamato come miglior documentario al festival Mix di Milano e premiato a quello d’Abruzzo, è stato proiettato agli alunni di una seconda classe con lo scopo di sensibilizzarli su un tema tanto delicato come quello dell’Aids. Ad essere tagliate, scene di sesso e droga che , spiega la scuola, non sono state mostrate ai ragazzi per “un’esigenza di una presentazione calibrata in sintonia con la linea educativa attivata dai docenti in considerazione della fascia di età a cui era rivolta l’attività”.

La casa di produzione Cinemare ha denunciato: <Documentario a scuola”, nato su iniziativa della Videoteca dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna e dell’ Associazione DER – Documentaristi Emilia Romagna, e gestito direttamente da DER. Il film è stato proposto nella proiezione agli studenti con la rimozione di un’intera, ampia e significativa sezione per impedire che ne venissero affrontati i temi specifici e cioè l’ esperienza del sesso e della droga. Ciò ha creato una profonda alterazione del film, del suo senso, della comprensione stessa dell’evoluzione sociale dell’Aids. E soprattutto si è configurato come un inconcepibile atto di censura su un prodotto di cinema documentario, tanto più in relazione a un argomento tanto delicato e importante come l’ Aids e nell’ ambito di una iniziativa di informazione rivolta ai giovani>>.

Arriva subito la replica dalla scuola attraverso le parole Preside Roberto Pettenati: < non ha operato alcun tipo di censura riguardo ai contenuti del docufilm e neppure riguardo alle modalità di approfondimento dell’argomento stesso nel dibattico con gli studenti. I criteri di analisi e di discussione delle tematiche proposte sono stati preventivamente condivisi e concordati con l’Associazione DER, per presentare la tematica in modo educativo agli alunni di una seconda classe. I tagli operati in sede di visione del film sono stati libera scelta del rappresentante DER, presente alla proiezione. Si precisa inoltre che la scuola ha concordato con la DER l’esigenza di una presentazione calibrata in sintonia con la linea educativa attivata dai docenti in considerazione della fascia di età a cui era rivolta l’attività>>.

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  1. questa storia fa quasi ridere! ma cosa ci poteva essere di così scandaloso in un documentario tanto apprezzato e premiato? Vediamo di tutto in tv, su internet, da cosa volevano difendere questi ragazzi? In secondo superiore hanno quasi 16 anni e oggi a 16 anni non sono certo dei bambini!

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