Vittime dell’omofobia. Daniel non ce l’ha fatta

Morto dopo sei ore di tortura per il solo motivo di aver dichiarato la sua omosessualità. Daniel Zamudio, giovane cileno, è l’ennesima vittima di un’omofobia sconcertante, di una violenza inaudita.

Morto dopo sei ore di tortura per il solo motivo di aver dichiarato la sua omosessualità. Daniel Zamudio, giovane cileno, è l’ennesima vittima di un’omofobia sconcertante, di una violenza inaudita.

Preso da un gruppo di neonazisti, Daniel di soli 24 anni, è stato torturato per oltre sei ore: gli è stato staccato un orecchio, bruciata una gamba, incise delle svastiche su petto e sulla spalla usando cocci di bottiglia e ridotto in fin di vita con calci e pugni.

Quattro le persone a compiere questo terribile gesto, giovani tra i 19 e i 26 anni, coetanei di Daniel che oggi rischiano dai dieci anni all’ergastolo.

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