Profumo: anticipare l’orientamento

Francesco Profumo, a ‘Prima di Tutto’, su Rai Radio 1, all’interno di un approfondimento dedicato ai posti di lavoro ha dichiarato: “Per la prima volta quest’anno c’è stata un’inversione di tendenza: la quota di studenti iscritti alle superiori nei corsi tecnici e professionali è 52% contro il 48% di studenti iscritti ai licei”.

Per la prima volta quest’anno c’è stata un’inversione di tendenza: la quota di studenti iscritti alle superiori nei corsi tecnici e professionali è 52% contro il 48% di studenti iscritti ai licei. Qualche anno fa il rapporto era 60% liceo e 40% a istituti tecnici e professionali, mentre in Paesi con economie simili alla nostra come la Germania il rapporto è inverso: 40% licei, 60% ai tecnici e professionali“. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, a ‘Prima di Tutto‘, su Rai Radio 1, all’interno di un approfondimento dedicato ai posti di lavoro che rimangono inoccupati in Italia sottolineando che “il nostro sistema scolastico è in parte corresponsabile del fatto che in Italia ancora pochi studenti scelgano percorsi tecnici e scientifici, facciamo orientamento troppo tardi, ed è troppo formale e poco incisivo”.

“Dobbiamo anticipare l’orientamento – ha aggiunto Profumo – almeno di un anno, creare relazione coi compagni più grandi già avviati ai loro percorsi, triangolare anche con operatori del lavoro e istituzioni. E’ importante pubblicizzare di più i dati sui posti di lavoro che rimangono inoccupati e sui settori in cui domanda e offerta non si incontrano”.

Il ministro ha parlato anche del nuovo regolamento per il dottorato in azienda allo studio: “In alcune università c’è già la possibilità di fare il dottorato industriale per gli enti e per le professioni. Il risultato che si vuole ottenere è una stretta relazione nel dottorato tra scuola e settori economici e si arrivi ad avere un doppio tutore per dottorando: accademico e aziendale, decidendo insieme il tema su cui studenti decideranno la loro tesi. L’obiettivo è anche che durante il periodo di dottorato ci sia lunga attività in azienda”.

Fonte: Asca

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