Oggi camera ardente al Senato per la “Signora della Scienza”

La camera ardente per l’ultimo saluto a Rita Levi Montalcini, che si e’ spenta ieri a 103 anni nella sua abitazione romana, sara’ aperta oggi al Senato dalle 15:30 fino alle 21. I funerali si terranno invece il 2 gennaio a Torino, sua citta’ natale, in forma strettamente privata. Verra’ sepolta accanto alla sorella.

La ”Signora della Scienza”, insignita del premio Nobel per la medicina nel 1986, era stata nominata senatore a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 1* agosto 2001. Nata il 22 aprile del 1909, Rita Levi Montalcini si laureo’ in Medicina a Torino in un’epoca in cui frequentare l’universita’, per una donna, era davvero un’eccezione. Si specializzo’ in malattie del sistema nervoso e i suoi studi, la sua incessante opera di ricerca e le sue numerose pubblicazioni, che hanno contribuito in modo determinante al progresso della medicina, le fecero guadagnare il Nobel, assegnatole per aver individuato il fattore di crescita delle cellule nervose.

 

Rita Levi Montalcini ha continuato a studiare, fino alla fine. Secondo fonti vicine alla famiglia, la senatrice a vita ha lavorato ai suoi studi fino alle 21 di ieri sera. Il premio Nobel per la medicina, morto oggi a 103 anni, ha continuato dunque le sue ricerche fino all’ultimo giorno.

Trascorreva gran parte del suo tempo in una piccolissima cameretta in una casa enorme, in un quartiere residenziale a due passi da Villa Torlonia. Nella sua cameretta c’era appena lo spazio per un letto e per una scrivania sulla quale era sistemato un computer di ultima generazione, sul quale la scienziata ha lavorato fino all’ultimo giorno.

La stanza era sommersa di libri, cd e documenti scientifici. Sulla parete del letto c’era un’unica foto, quella della madre. Rita Levi Montalcini e’ morta poco prima delle 14. Poco prima di pranzo aveva avvertito i suoi collaboratori di non sentirsi troppo bene e di avere freddo. I domestici si sono allontanati per qualche minuto per recarsi in farmacia, ma al loro ritorno la Montalcini era gia’ morta. Inutile l’arrivo dell’ambulanza. ”Se ne e’ andata senza soffrire, in modo dolce come era lei”, dicono gli amici e i collaboratori che per l’intera giornata la hanno fatto visita.

 

IL CORDOGLIO DEL MONDO POLITICO

Tenace, combattente, grande donna. Sono gli aggettivi che ricorrono nei messaggi di cordoglio arrivati dal mondo della politica per la morte di Rita Levi Montalcini. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha appreso della scomparsa di Rita Levi Montalcini direttamente dalla nipote Piera, alla quale ha espresso commossa partecipazione e il cordoglio del Paese: “luminosa figura della storia della scienza” e “orgoglio per l’Italia”, l’ha definita Napolitano.

E il premier Mario Monti la ricorda come “una donna carismatica e tenace, che ha dato battaglia per tutta la vita per difendere i valori in cui credeva”. Quello per la scienziata che dal 2001 sedeva a Palazzo Madama come senatrice a vita Š un apprezzamento unanime e bipartisan.

L’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi – che da capo del governo ebbe il suo sostegno determinante quando un voto al Senato poteva fare la differenza -, la definisce “una donna straordinaria, un dono che raramente un Paese pu• vantare di possedere” e che “ha servito sempre con tenacia incredibile le ragioni della democrazia e della libert…”.

Ma anche un altro ex premier, Silvio Berlusconi, si unisce “a tutti gli italiani che in questo momento rendono il doveroso omaggio a Rita Levi Montalcini. Una scienziata di grande valore, una donna che ha onorato l’Italia”. “L’Italia perde un grande scienziato e una grande donna, ma la sua figura e il suo insegnamento rimarranno sempre vivi”, dichiara il presidente del Senato Renato Schifani.

“Scompare una grande italiana animata da un profondo amore per il suo Paese e per le sue istituzioni democratiche”, aggiunge il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini. Il leader del Pd Pier Luigi Bersani parla di lei come di una “donna di grandissimo livello intellettuale e morale, che ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica e ha rappresentato con limpida coscienza civile le Istituzioni”.

“L’Italia perde un testimone importante della ricerca scientifica ma anche dell’impegno civile e politico del Paese”, afferma il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. “Ha saputo unire l’eccellenza della ricerca con una forte passione civile”, aggiunge il ministro della Salute Renato Balduzzi.

Dal leader dell’Idv Antonio Di Pietro al vicepresidente di Fli, Italo Bocchino , da Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, al presidente di Sinistra Ecologia Libert…’ Nichi Vendola, dal sindaco di Torino, Piero Fassino a quello di Roma Gianni Alemanno, dal leader dei Verdi Angelo Bonelli al senatore del Pd Ignazio Marino nessuno ha voluto rinunciare a ricordare Rita Levi Montalcini.

Anche da Oltretevere, attraverso il portavoce Vaticano padre Federico Lombardi, arriva il cordoglio e l’apprezzamento per “una figura eminente non solo per gli altissimi meriti scientifici, ma anche per l’impegno civile e morale che l’ha resa persona esemplare e ispiratrice nella comunit… italiana e internazionale: è spontaneo e doveroso unirsi al cordoglio universale per la sua dipartita”.

Non poco per una donna che, come lei, si è sempre definita atea. E Mario Marazziti, portavoce della Comunit… di Sant’Egidio, la ricorda come “una donna antica e ipermoderna, animata da grande passione civile” e auspica per l’Italia altre donne come lei. La comunità ebraica le rende omaggio: “Quella della Montalcini è una perdita per l’umanità intera. Perdiamo un Nobel per la medicina che con le sue ricerche ha nobilitato l’umanità” ha detto il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, ricordano come alcuni anni fa lei – che di origini ebraiche sotto il fascismo dovette emigrare per le leggi razziali- avesse accettato l’iscrizione onoraria alla Comunità

 

LA SCOPERTA DELL’NGF

“Un meraviglioso” tuttofare, la molecola scoperta dal Nobel Rita Levi Montalcini. A oltre 60 anni dalla scoperta del fattore di crescita delle cellule nervose (Nerve Growth Factor, Ngf) e’ ormai sempre piu’ chiaro che questa proteina non entra in gioco anche nel controllare fenomeni finora sfuggiti a ogni formula biochimica, come l’innamoramento.

L’Ngf si sta dimostrando infatti ”una molecola vitale”, che Rita Levi Montalcini ha sempre considerato importante tanto nello sviluppo dell’individuo quanto in quello della specie umana. Quando l’Ngf venne scoperto (l’11 giugno 1951, come ricordava Rita levi Montalcini), la sua importanza sembrava legata unicamente al sistema nervoso.

Oggi le applicazioni piu’ promettenti sono quelle legate ad una possibile terapia dell’Alzheimer e i primi test stati condotti sia negli Stati Uniti, dove l’Ngf e’ stato ”impacchettato” in un virus innocuo e iniettato nel cervello per stimolare la formazione dei neuroni nelle aree lesionate.

In Italia la molecola si e’ sperimentata sotto forma di collirio per curare le ulcere della cornea. Allo studio anche la possibilita’ di sperimentare l’Ngf contro la sclerosi multipla. Molte delle ricerche che stanno lentamente avvicinando l’Ngf al letto dei pazienti sono condotte nell’Istituto Europeo per le Ricerche sul Cervello (Ebri) voluto e presieduto da Rita Levi Montalcini.

Per esempio, uno dei suoi piu’ stretti collaboratori, Pietro Calissano, ha messo a punto all’Ebri un metodo di coltura delle cellule nervose nel quale e’ possibile riprodurre gli stessi danni prodotti dalla malattia di Alzheimer. Sembrano esserci nuove prospettive anche per utilizzare fattori di crescita come l’Ngf per combattere forme di depressione particolarmente difficili da trattare con i farmaci tradizionali.

Sembra forte anche il legame fra Ngf e stress e nel 2005 il fattore di crescita e’ stato sperimentato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, sull’astronauta europeo Roberto Vittori. L’Ngf e’, infine, anche la prima ‘’molecola degli innamorati’’. Una ricerca condotta nell’universita’ di Pavia ha dimostrato che il livello di questa proteina e’ piu’ alto all’inizio dell’innamoramento e molto piu’ presente che in coppie consolidate o nei single.

Sono tante le vie che si stanno esplorando: dalle arvicole, minuscoli roditori sia monogami che poligami usati come ”modello dell’innamorato” da utilizzare in laboratorio, fino agli studi che cercano le basi genetiche dei diversi stili amorosi (da chi si lascia travolgere dalla passione a chi vive l’innamoramento come una profonda amicizia, a chi lo vive solo come sessualita’).

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