A Napoli i commenti dalle università sulle elezioni

In seguito alle elezioni anche gli studenti hanno manifestato disappunto qualunque sia lo schieramento di appartenenza. L’agitazione nelle università rimanda alla mente gli anni caldi del ’68 quando la politica era la vera realtà del mondo accademico.

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In seguito alle elezioni anche gli studenti hanno manifestato disappunto qualunque sia lo schieramento di appartenenza. L’agitazione nelle università rimanda alla mente gli anni caldi del ’68 quando la politica era la vera realtà del mondo accademico.

Oggi la precarietà si sente forte sulla pelle degli under 30 che in qualche caso lamentano la mancanza di un rappresentante giovane e in altri casi la totale assenza di un partito o movimento che li possa accompagnare nelle lotte quotidiane.

Abbiamo chiesto a due universitari napoletani di opposte visioni, di raccontarci il “loro” risultato elettorale.

Flora Frate, rappresentante degli studenti Federico II

“Credo che questa situazione di stallo e di ingovernabilità ci deve far riflettere, per due motivi importanti. Uno che il cambiamento è forte e Grillo esprime questa forza prorompente, dunque non si può fare finta che non c’è. Dietro Grillo ci sono i giovani come me che non ce la fanno più a stare dietro le quinte quando invece abbiamo tutte le competenze e le qualità per essere protagonisti. Laureati ma disoccupati, militanti ma messi da parte. Se ci pensiamo con Grillo cammina la questione generazionale, una questione che è stata ignorata per troppo tempo, da tutti i partiti, indistintamente. Tuttavia pur se è pienamente condivisibile la causa questo non può assolutamente dirsi per i i metodi utilizzati, poco democratici e che io assolutamente non condivido. Il secondo motivo, che stupisce, è la rimonta del Pdl. Io credo sinceramente che Berlusconi sia stato bravo a canalizzare anche lui un voto di protesta verso Monti, ma in questo caso non è solo quello più popolare ma è proveniente anche da alcune fasce sociali come imprenditori, commercianti, avvocati. Insomma i dati rispecchiano la conformazione del paese: la domanda dei giovani, degli imprenditori, dei banchieri, dei poveri e della classe media, degli anziani. Bisogna ricostruire l’equilibrio e il patto sociale dei cittadini e solo la sinistra può farlo. Quindi penso che la sinistra deve non solo abbracciare una domanda più trasversale perchè i problemi sono tanti ma deve prendere una decisione legata al buon senso. Solo la sinistra, che è l’unica forza VERA in grado di fare autocritica e di mantenere la responsabilità morale, può cercare un dialogo con il rinnovamento proposto da Grillo. Io dico meno male che c’è la sinistra a scegliere perchè sono sicura che faranno la scelta giusta.

Massimo Iaquinangelo, presidente New Politik

“Grillo ha avuto un’affermazione che va oltre le sue aspettative posizionandosi come primo partito d’Italia, il Pdl ha ottenuto la sua “remuntada” dai 15 punti percentuali di svantaggio andando vicinissimo alla vittoria anche alla Camera dei Deputati, oltre che affermarsi in molte Regioni del Sud e Lombardia e Veneto, grazie al suo carisma e all’attuazione dell’85% dei programmi passati come certificati dall’Università di Siena: è stato il più credibile di tutti i candidati, altrimenti non si spiegherebbe questa rimonta. Passiamo agli sconfitti: il solito csx che festeggia sempre prima dei risultati, che non è riuscito a vincere per l’ennesima volta, quando era superfavorito e per non aver scelto il rinnovamento alle primarie eleggendo Renzi Leader del PD. Monti è stato bocciato dagli italiani per la sua continuità con la politica di rigore menzionata nella sua agenda, successivamente modificata per competere in queste elezioni perdendo la sua credibilità. Poteva fare come Ciampi, ma ha preferito seguire la strada di Dini ed infine queste elezioni sanciscono la fine di Fini e la disfatta di Ingroia e De Magistris. Non ci resta che augurarci un Governo che sappia affrontare le Riforme costituzionali necessarie al paese per poi ritornare alle urne!”

Martina Gaudino

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