Ridurre le ore in classe aumenta le disuguaglianze

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Ridurre le ore di studio in classe è una scelta sbagliata: aumenta le disuguaglianze tra gli studenti. A dirlo è uno studio dell’economista giapponese Daiji Kawaguchi, professore alla Hitotsubashi University. Lo studio arriva in un momento in cui, in Italia, sembrava che si pensasse addirittura a tagliare le vacanze agli studenti.

In Giappone, la riduzione delle ore è stata drastica: negli ultimi 20 anni, si è passati dalla settimana ‘lunga’, che include anche il sabato, a quella con un orario che comprende dalle 48 alle 40 ore. Si tratta, in ogni caso, di un totale di gran lunga superiore al nostro. Lo studio, pubblicato su Voxeu.org, punta il dito contro la settimana corta.

Il motivo? Gli studenti che hanno genitori più istruiti approfittano del week-end per studiare materie supplementari e arricchire il loro background. Coloro che invece hanno genitori con un diploma di scuola media finiscono per rimanere indietro e per acquisire meno nozioni. I risultati?

Dai test è emerso che esiste un dislivello notevole tra la preparazione degli studenti appartenenti a classi sociali differenti. In qualche caso, il gap è pari all’80%.

E in Italia? Rosaria Amato, blogger di Repubblica, ha scritto: “Recentemente mi è capitato di parlare con un’insegnante di francese molto motivata che lavora in una scuola della periferia di Roma, che mi ha spiegato come il taglio delle sue ore pomeridiane si sia tradotto nell’impossibilità di preparare i suoi studenti all’esame Delf A2: adesso si devono accontentare dell’A1, il primo livello, con le poche ore che le sono rimaste non riesce a fare di più”.

AZ

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