Torino, sei nuovi laureati al Polo Universitario per studenti detenuti

laureati in carcere

Venerdì 18 luglio, alle 10.00, presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno (Via Adelaide Aglietta, 35, Torino) discuteranno le loro tesi di laurea 5 studenti del Polo Universitario per studenti detenuti. Un sesto studente, che fruisce di permessi, ha discusso la sua tesi di laurea al Campus Luigi Einaudi.

Alla seduta di laurea presenzieranno, oltre ai detenuti del Polo, i familiari dei laureandi e i docenti impegnati in carcere, il nuovo direttore della Casa Circondariale, il dott. Domenico Minervini, una rappresentanza dellaCompagnia di San Paolo, gli educatori e gli operatori della Polizia penitenziaria e i volontari che accompagnano i detenuti del Polo.

Sono stati invitati i Garanti dei diritti dei detenuti della Regione Piemonte, Bruno Mellano, e della Città di Torino, Maria Pia Brunato. Gli studenti conseguiranno tre diverse lauree triennali.

Due in Diritto delle imprese e delle istituzioni (Dipartimento di Giurisprudenza)

– A. D. P.: Discussione e riflessione sull’eutanasia – relatrice la prof.ssa Elisabetta Palici di Suni.

– D. G.: L’incidenza delle misure alternative sulla recidiva – relatrice la prof.ssa Cecilia Blengino.

Due in Scienze del diritto e dell’attività normativa (Dipartimento di Giurisprudenza):

– A. I.: L’autonomia dell’ordinamento sportivo – relatore il prof. Mariano Protto.

– G. L.: Artt. 2621-2622: false comunicazioni e false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci e dei creditori – relatrice la prof.ssaAlessandra Rossi.

Due in Scienze Politiche e sociali (Dipartimento di Culture, politica e società)

– J. M. S.: La costituzione della Colombia – relatore il prof. Fabio Longo.

– B. C.: Il brigantaggio meridionale attraverso alcuni studi storiografici – relatrice la prof.ssa Marta Margotti (la discussione si terrà il 16 presso il Campus Luigi Einaudi, in una sessione con altri laureandi, potendo lo studente fruire di permessi).

 

L’iniziativa del Polo, nata nel 1998 e unica di questo tipo in Italia, prevede l’impegno dell’Università a garantire un vera e propria “offerta formativa” strutturata, ovvero l’organizzazione di cicli di lezioni e seminari simili a quelli che i docenti delle discipline previste offrono agli studenti nelle aule universitarie.

Il Dipartimento di Culture, Politica e Società e il Dipartimento di Giurisprudenza gestiscono l’intera offerta formativa per il Corso di Laurea in Scienze Politiche e sociali e per i Corsi di laurea in Giurisprudenza (triennali e laurea a ciclo unico). Per chi termina la triennale di Scienze Politiche e sociali è possibile proseguire gli studi con l’iscrizione a una Magistrale.

I docenti impegnati – coordinati da un Delegato del Rettore, il Prof. Franco Prina – sono circa 40, anche se il numero di quelli che tengono i corsi può variare di anno in anno, a seconda delle presenze degli studenti iscritti ai diversi anni di corso. Tali presenze variano in conseguenza degli ingressi e delle uscite (per conclusione degli studi o per l’ottenimento di misure alternative). I docenti dei due Dipartimenti garantiscono lezioni, seminari, assistenza alla preparazione degli esami, assistenza alla preparazione delle tesi di laurea, nonché l’effettuazione degli esami e delle sessioni di laurea per quanti pervengono alla fine del loro percorso di studi.

Attualmente gli studenti iscritti al Polo sono 27 (di cui 20 nella Sezione “dedicata”, opportunamente organizzata per favorire lo svolgimento delle lezioni e lo studio) ed altri 7 presenti in altre sezioni o che godono di misure alternative, ma continuano gli studi intrapresi. Dei 27 studenti, 18 seguono percorsi in Scienze politiche e sociali,  9 in Giurisprudenza.

Alcuni studenti, presenti in altre Sezioni del carcere, per motivi relativi alle loro specifiche condizioni, sono considerati (sotto il profilo del trattamento amministrativo e dei supporti loro offerti) come studenti del Polo, anche se non possono fruire della stessa offerta formativa garantita ai detenuti collocati nella Sezione. Tutor e volontari del Servizio Civile garantiscono i contatti con questi detenuti.

 

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