Prof Universitari in rivolta contro i blocchi: “Pronti a fermare le sessioni di laurea”

luigi_frati

“Ci ascolti o bloccheremo gli esami e le sessioni di laurea”. Anche i professori universitari sono sul piede di guerra per il blocca degli scatti stipendiali e i tagli agli atenei. Sono più di 16mila i docenti che hanno scritto al premer Matteo Renzi, inviando un appello per scongiurare il blocco.

I docenti, che scrivono da 80 Università italiane, minacciano di bloccare le attività didattiche e le sedute di laurea: “Non si può ridare fiducia a un Paese senza valorizzare la formazione delle giovani generazioni e la ricerca scientifica. L’università – continuano i docenti – vive un profondo disagio per i tagli subiti negli ultimi anni. Se con finanziamenti irrisori si sono avuti risultati notevoli e servizi ben superiori alle risorse impiegate è stato anche grazie ai loro sacrifici». Ma ora i docenti universitari sono decisi a non «accettare più il protrarsi del blocco degli scatti di stipendio, fermi da quasi quattro anni. Scatti non automatici, ma attribuiti già in base al merito che tutti affermano di voler valorizzare. Il merito invece viene pesantemente mortificato”.

Attualmente i docenti universitari, a partire dai più giovani ricercatori per finire ai professori ordinari, in «virtù del blocco degli scatti stipendiali di merito, danno al Paese in media ben 180 euro netti ogni mese. E tale situazione persiste da quasi quattro anni. I docenti universitari in questi quattro anni hanno già dato un contributo notevole al risanamento del Paese (oltre mezzo miliardo di euro). Non chiedono nulla per i quattro anni passati, ma chiedono con forza che da inizio 2015 si torni alla situazione normale».

In assenza di una risposta chiara e definitiva da parte del governo, i docenti annunciano la volontà di mettere in atto una serie di mobilitazioni, senza escludere blocco degli esami e delle tesi di laurea.

 

 

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Scuola, Giannini: "Nel Rapporto #labuonascuola ci sono risposte a dati Ocse"

Next Article

MIUR, istituito un Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura

Related Posts