Federico II, la battaglia degli studenti per il diritto allo studio

Il 24 e il 30 dicembre, con la fine dell’anno e con il classico ritardo, sono state pubblicate dalle A.Di.S.U. afferenti l’una alla Federico II, l’altra a l’Orientale, le graduatorie definitive per l’assegnazione delle borse di studio riguardanti l’anno accademico 2014/2015, nelle quali, per l’ennesima volta, spicca la figura dell’idoneo non beneficiario.
“Secondo i nostri calcoli – commentano gli studenti di Link Napoli – meno della metà degli studenti riceverà il rimborso universitario, mentre per l’A.Di.S.U. l’Orientale di Napoli, sappiamo per certo che a ricevere la borsa di studio saranno 419 studenti, a fronte di 1806 aventi diritto. È possibile che vi sia un ulteriore ampliamento delle graduatorie, ma comunque non superiore al 20%.
“Questo è il risultato delle manovre politiche degli ultimi anni, atte a finanziare sempre meno i fondi per il diritto allo studio, mettendo in campo il chiaro disegno di allargamento delle distanze sociali tra i cittadini partendo dall’emarginazione dei soggetti in formazione dai processi formativi stessi. Infatti, così come da tempo avviene nella nostra Regione e come anche i numeri di quest’anno dimostrano, non tutti gli studenti risultati idonei per conseguire la borsa di studio, possono usufruire di questo beneficio, essenziale per coloro i quali, altrimenti, non potrebbero accedere all’università o proseguire gli studi. Tutto ciò ci sembra scandaloso!” – commentano gli studenti.
“Ci sembra scandaloso – continuano gli studenti – in primo luogo perché, nonostante la situazione di definanziamento degli atenei italiani, il Governo, con il DL Sblocca Italia, trasferisce 150 milioni prima investiti nel diritto allo studio universitario, nel patto di stabilità interno. Inoltre, insieme al decreto di riparto delle borse per l’anno 2014, che con soltanto 162 milioni di euro stanziati non soddisfa le richieste per la copertura totale dei rimborsi agli studenti, in Campania la questione assume tratti drammatici, perché la Regione non impegna nessuna risorsa economica per garantire la copertura totale delle borse di studio”.
Ma non finisce qui. Gli studenti lamentano una situazione davvero paradossale: “I fondi ministeriali sono stati trattenuti dalla Regione Campania dal 2010 ad oggi, e solo ora, forse, si stanno lentamente sbloccando, creando la grottesca situazione di studenti destinati a ricevere la borsa di studio quando già laureati, o quando hanno ormai abbandonato gli studi”.
I servizi abitativi, poi, sono incapaci di garantire i posti che vengono richiesti, con prezzi spesso fuori mercato, “perché si lascia perché si lascia agli enti l’onere di gestire la quasi totalità dei costi di gestione delle strutture”.
“La nostra attività di denuncia però continua” – rilanciano gli studenti di Link. Ci prepariamo, anche al fronte delle imminenti elezioni regionali, a chiedere che la Regione Campania finanzi la copertura totale delle borse di studio in tutta la regione, e che si attivino processi di discussione e di dibattito interno agli atenei, così da sviluppare in maniera innovativa e alternativa il welfare studentesco, oggi ridotto all’osso. Pretendiamo che le Università e la nostra Regione pongano l’accento sul tema del diritto allo studio al centro dell’agenda politica nazionale, che si impegnino affinché le condizioni reali degli studenti mutino realmente in meglio, e non vengano continuamente definanziate” – concludono.
Raffaele Nappi

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