I 6 geni italiani campioni del mondo nella programmazione

Mettete insieme 6 piccoli geni italiani, una docente precaria e un istituto di provincia, e fateli partecipare alla Zero Robotics Competition, concorso internazionale indetto ogni anno dalla NASA, dall’ESA e dal MIT di Boston. Il risultato è presto detto: campioni del mondo. Gli studenti dell’Istituto Brocchi di Bassano del Grappa si sono classificati primi nel concorso internazionale grazie alla programmazione degli SPHERES, robot di forma ibrida (tra un cubo e una sfera) dotati di propulsori a CO2, progettati per essere usati in mansioni secondarie in ambienti privi di gravità, come sull’ISS (stazione spaziale internazionale).
La squadra Cora’s Eleven, con a capo Francesco, 17 anni, e nel gruppo Andrea, Giacomo, Carlo, Massimiliano e Leonardo, è riuscita a battere la concorrenza di oltre 250 squadre, battendo nella finalissima di Amsterdam gli studenti di Messico, Russia e Stati Uniti. A dirigere la sfida finale sono stati gli stessi astronauti in collegamento dalla Stazione Spaziale Internazionale, Elena Olegovna Serova (Roskosmos), Samantha Cristoforetti (ESA), Barry. E. Wilmore (NASA).
piccoli geni
I 6 studenti italiani, capitanati dalla docente Marta Corà, hanno programmato gli SPHERES vincenti, piccoli robot della grandezza di un pallone da basket che si muovono autonomamente all’interno dell’ISS, utilizzati dagli astronauti per le loro manovre di test nello spazio.
E il trionfo non finisce qui. Al terzo posto si sono classificati gli studenti del Liceo Scientifico “Cecioni” di Livorno. Una vittoria incoraggiante, “di cui andare fieri” – ha sottolineato il ministro Stefania Giannini. La speranza, però, è che gli studenti siano assistiti adeguatamente durante il loro percorso di studi.
 
Ecco l’intervista con Francesco Mikulis Borsoi, leader della squadra Cora’s Eleven, laureatasi campione del mondo.
 
Quanto vi ha supportato la scuola in questo progetto?
È stata la docente di informatica Marta Corà a proporci questa iniziativa e in seguito molti docenti si sono resi disponibili ad aiutarci con la competizione, soprattutto il nostro docente di fisica, e quella di matematica.
 
Com’è stato confrontarsi con gli studenti da tutto il mondo?
Sicuramente il confronto è sempre produttivo, e soprattutto in questo caso discutere con altri studenti del resto del mondo è stato molto ispirante. Collaborare con due squadre statunitensi è stato molto divertente ma anche complicato per le differenze del fuso orario.
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La finale ha visto la “partecipazione” dell’astronauta Samantha Cristoforetti dall’ISS. Un’emozione forte?
Essendo in diretta dalla Stazione Spaziale Internazionale è stata un’emozione fortissima vedere il proprio elaborato “astratto” al lavoro vero e proprio! L’astronauta italiana è stata quasi a “capo” della sistemazione degli SPHERES, è ciò ha reso l’esperienza ancora più entusiasmante.
 
Prossimi obiettivi?
Vorrei “allevare” una nuova squadra per i prossimi anni in grado di competere a livello internazionale con le migliori squadre nel resto del mondo. Personalmente ho come obbiettivo di fare il meglio possibile a scuola e durante gli esami di quinta superiore, così da presentarmi all’università con un curriculum pieno di curiosità e interesse. Il mio obbiettivo finale è di avere un lavoro che mi permetta di vivere in modo agiato e lavorare da casa; magari con orari scelti da me;
Questa soluzione probabilmente vorrebbe dire lavorare in proprio.
 
Vi sentite un po’ “campioni del mondo”?
Ci sentiamo tutti campioni del mondo, anche se è ancora molto difficile rendersene conto!
Siamo andati oltre ogni obiettivo, e siamo pronti per affrontare tutte le altre sfide della vita.
Non solamente quelle scolastiche ma anche quelle lavorative. Insomma, tutti ci iscriveremo ad un indirizzo universitario informatico
Raffaele Nappi
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