E learning: la sociologia dell’educazione verso lo spazio 3.0

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Un manuale per gli specialisti,  un testo di studio per gli studenti, un saggio per i pensatori di ogni età la cui curiosità e vivacità intellettuale li spinge ad approfondire le tematiche tradizionali ed innovative legate alla comunità educativa e lavorativa. Un’analisi  immersiva e propulsiva che sospinge alla fertilizzazione e contaminazione di modelli pedagogici integrati alle nuove tecnologie.

Dalle lettere di Platone a Dionigi di Siracusa alle sperimentazioni dello spazio 3.0, i “dialoghi educativi” popolano menti, cuori e corpi dell’uomo millennario.  Stefania Capogna, ricercatrice sociale, esperta di Education e distance learning, nel suo testo “Scuola Università E-learning, un’analisi sociologica” (Armando Editore)  si prende carico del sostanziale contributo dell’applicazione delle nuove tecnologie ai processi di apprendimento, fin dalla nascita dell’educazione per corrispondenza e l’apertura della prima università a distanza, la “Open University” in Inghilterra.

Come si inserisce la dimensione tecnologica in uno scenario sociale che non può prescindere dal riconoscere la centralità di ogni individuo e il suo diritto-dovere di realizzarsi pienamente nella vita?
Il libro di Capogna ha il pregio di percorrere un doppio binario con leggerezza e profondità: il passato e il presente in un’ottica di propensione verso un futuro in cui la società sarà in grado di gestire le nuove tecnologie in modo produttivo e responsabile.  E la sociologia, si mostra la disciplina ideale per fornire un’analisi attuale e reale, basandosi su dati quantitativi e qualitativi dell’inevitabile trasformazione che le nuove tecnologie comportano non solo a livello educativo, ma in ogni aspetto che coinvolge l’uomo,  la sua relazione con l’altro e con la comunità.
L’autrice, dopo un suggestivo excursus sull’evoluzione dei sistemi di apprendimento a distanza, tra cui il richiamo alla nostrana Radio Elettra che dal 1951 inizio ad erogare corsi di formazione professionale, ripercorre le principali teorie interpretative nate nell’ambito della sociologia dell’educazione rapportandole alla “sociologia del web” .  La dimensione reticolare del web crea ambienti tecno-sociali in cui i giovani, come ci insegna Capogna, vivono forme estese e ricomposte nella relazione con il gruppo dei pari e con la società.  L’effettiva competenza digitale è acquisita in ambienti non formali e la sfida delle nuove metodologie di insegnamento si annida proprio nello strutturare percorsi istituzionalizzati all’interno delle agenzie di socializzazioni come la scuola e l’università.
Da questo punto di vista, i docenti giocano un ruolo fondamentale nella cultura dell’insegnamento/apprendimento in e-learnging, promuovendo le competenze digitali e, in particolare, l’uso delle stesse. Le potenzialità della formazione tramite piattaforme digitali, si sviluppano e si articolano su vari livelli: formazione integrata a quella in presenza, corsi gratuiti online che rafforzano la formazione della persona, corsi universitari  online che creano spazi di apprendimento e di scambio digitale. Gli esempi di sperimentazione e degli usi di ICT all’interno dei sistemi educativi testimoniano la vivacità e la contaminazione di sistemi di informazione, comunicazione e apprendimento che scorrono nelle vene delle scuole e delle università in Italia. Un vivaio di idee da dove lanciare la sfida di un approccio di sistema nell’uso delle nuove tecnologie nei processi insegnamento.  Una sfida che la sociologia con“la sua capacità di ricostruire il quadro sociale di riferimento, potrebbe, forse dovrebbe, svolgere un ruolo di leadership nella costruzione di scenari per assistere i responsabili politici nella trasformazione del sistema di istruzione verso un modello di apprendimento più aderente alle necessità della società della conoscenza del XXI secolo”.
Amanda Coccetti
 

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