Il rapporto OCSE: "Studiare in Italia non conviene. Troppo distanti Università e lavoro"

Conviene ancora investire tempo e denaro per conseguire una laurea? Forse no. Soprattutto in Italia. Secondo il rapporto intermedio Ocse Education at a Glance il nostro Paese non garantisce un’occupazione dopo la fine degli studi. E i dati sono chiari: nei paesi OCSE il 5,3 % dei laureati è senza lavoro, contro il 16 % in Italia, il 18 % in Portogallo, e il 21 % della Spagna.

Negli ultimi 10 anni, insomma, il livello di istruzione si è innalzato per tutti: ma, allo stesso tempo, non c’è stata un effetto riscontrato nel mercato del lavoro. Tra il 2000 e il 2013 i titoli di studio di livello superiore sono aumentati (del 10%), facendo retrocedere la quota di popolazione con la sola licenza media o elementare. Ma proprio l’Italia detiene il record di NEET, i giovani che non studiano né lavorano, in compagnia di Grecia, Turchia e Spagna: la media dei NEET è sopra il 30 % in questi paesi, contro il 10 % della Germania, ad esempio.

Un capitolo della ricerca è dedicato al tempo  per le attività lavorative mentre si continua ad andare a scuola: in alcuni Paesi è considerato normale studiare e lavorare insieme, non è affatto così in Italia, dove la popolazione dei 20-24enni inattivi perché ancora sui libri è tra le più importanti: meno del 5% lavora per 10 ore a settimana, contro il 50% dei coetanei di Canada, Stati Uniti e Islanda, che arrivano a lavorare anche 34 ore a settimana..

“Quando si guarda alla scuola in Italia si può affermare che ci sono stati molti e significativi miglioramenti negli ultimi dieci anni. Lo si vede, ad esempio, dai risultati del Pisa test»ì”, ha commentato Andreas Schleicher, responsabile dei programmi su innovazione e competenze dell’Ocse. “Quando si guarda invece all’educazione dopo la scuola sono molto più scettico, il legame fra educazione e mondo del lavoro è molto debole” – ha aggiunto. “In particolare, l’Università è distante dall’ambito professionale”.

Ultimo capitolo, la formazione dei disoccupati. “Molti soldi sono stati spesi in Italia, ma molto poco è stato raggiunto”.

Ecco il rapporto completo OCSE 

Raffaele Nappi

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

All'Università di Firenze si presentano 9 progetti di studenti aspiranti imprenditori

Next Article

Astrosamantha risponde alle domande degli studenti

Related Posts