"La Buona Scuola? Entro giugno sarà legge"

“Preside Manager? Non ho mai usato queste definizioni, né le ritengo adatte. Al limite lo hanno fatto i giornali. Il preside della Buona Scuola è un leader educativo, una persona al servizio della comunità scolastica”. Ha parlato così il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, intervenuta questo pomeriggio al videoforum organizzato dal quotidiano Repubblica. Il ministro, tra i tanti temi affrontati, ha chiarito quello riguardante la figura del preside nella Buona Scuola. “Forse sarebbe più appropriato parlare di Preside – Rettore,  una persona che si mette al servizio al mondo della scuola, con poteri e funzioni. Molti altri settori nel pubblico italiano hanno difettato di questa possibilità: rendere conto, dover con trasparenza e chiarezza spiegare ogni decisione che prendono. I sindaci fanno un altro mestiere, gli sceriffi lasciamoli ai film western”.
Si è parlato anche di Buona Scuola, ovviamente. Il termine previsto per trasformarla in legge è giugno: “Scadenza? Entro metà di maggio prevediamo quella ufficiale, dopo un enorme sforzo organizzativo – ha sottolineato il ministro. C’è bisogno di una scuola che risponda ai bisogni di una società che chiede più che sole lezioni frontali e materie tradizionali”.
Infine un bilancio sulla riforma: “Veniamo da 20 anni in cui questi temi sono stati accantonati come polvere sotto il tappeto. Si sono alternati solo provvedimenti che non hanno risolto nella visione, nella prospettiva di chi vuole fare l’insegnante. Veniamo da anni in cui si è accumulata una sacca di frustrazione unica. Assumiamo non solo per dare una svolta al precariato, ma anche per dare alla scuola l’autonomia di cui ha bisogno. Non voglio usare parole forti per il passato, non parlerò di truffa, ma di presa in giro, non ricollegabile direttamente ad un singolo ministro”.
Raffaele Nappi
 

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  1. Le riforme vanno fatte altrimenti rischiamo di uscire fuori dalla Comunità europea. Comunque qualsiasi riforma sulla scuola si faccia va bene sempre se gli studenti hanno voglia di studiare, altrimenti qualsiasi riforma può essere cestinata. La Ministra deve sapere che nella scuola chi comanda non è né il preside né l’insegnante, ma gli alunni che rappresentano il motore principale per far funzionare bene una scuola.Se il motore parte vuol dire che c’è volontà e voglia di imparare da parte degli studenti. Se il motore non parte, gli insegnanti o il preside non possono fare miracoli.Altro che buona scuola!

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