Miss Università, imbarazzo alla Sapienza. E il Rettore fa il giudice

Ci sono un chirurgo plastico, un magnifico rettore, un conte, un marchese e un cantante anni ’70 nella giuria di un concorso di bellezza organizzato dall’Università più grande d’Italia con protagoniste studentesse semi-svestite: potrebbe sembrare l’inizio di una barzelletta o quello di un film di cattivo gusto, invece è realtà. Lo scorso 6 maggio, infatti, c’è stata la premiazione del concorso Miss Università 2015 – La Studentessa più bella e Sapiente degli Atenei Italiani. organizzato dall’Università La Sapienza di Roma e alla presenza del magnifico rettore Eugenio Gaudio, nella location del BillionS, noto locale alle porte della Capitale.
Il premio in palio? Per le vincitrici e per tutte le partecipanti, una bella serie di coupon da spendere in trattamenti di bellezza presso la clinica specializzata in chirurgia estetica LaClinique, sponsor dell’evento e in giuria con il dottor Luigi Fantozzi. E per testimonial, chi scegliere se non il re dell’hard Rocco Siffredi, che ha anche voluto lanciare un inequivocabile messaggio di sostegno agli studi per i ragazzi e le ragazze dell’Ateneo più grande d’Italia: “Ragazzi della Sapienza, tenete duro!”.
In rete è facile trovare le foto del concorso, le ragazze in costume, i sorrisi del rettore Gaudio immortalato con paletta alla mano mentre dà il suo voto alle giovani miss. L’elenco delle vincitrici è corredato dal numero degli esami sostenuti dalle ragazze e dalla loro media accademica: si va dal 27 su 13 esami ottenuto dalla vincitrice dell’ambito titolo, Valeria Belvedere (19 anni, di Roma) fino al meno entusiasmante 21 su 5 esami dell’eletta Miss Fotogenia.
Si potrebbe persino sospettare che l’iniziativa, in realtà, abbia una qualche valenza didattica dal momento che agli studenti di Medicina di tutti i corsi che hanno partecipato all’evento sembra verrà riconosciuto persino metà di un Credito Formativo Universitario (0,5 CFU).
A commentare duramente l’evento è intervenuta Patrizia Tomio, presidente della Conferenza nazionale degli organismi di parità delle università italiane: “Mentre gli organismi di parità e le/i delegate/i del rettore/rettrici per queste tematiche svolgono un quotidiano e faticoso lavoro all’interno degli atenei, impegnandosi sul piano scientifico, didattico e culturale, per promuovere il superamento delle asimmetrie nella rappresentanza di genere, nella formazione, nelle carriere all’interno dell’università, ci troviamo di fronte a manifestazioni che sembrano rimettere in discussione quanto realizzato in questi anni, lo sforzo per rimuovere stereotipi, il dialogo con la componente studentesca per una sensibilizzazione su questi temi. Prendiamo atto, con comprensibile rammarico, del coinvolgimento dei vertici di una grande università in questa iniziativa e ve ne diamo notizia, anche per raccogliere suggerimenti per una presa di posizione pubblica da parte della conferenza nazionale, eventualmente anche presso la Conferenza dei rettori delle università italiane”.
Tra l’incredulità dei commenti che si trovano sul web, c’è anche chi si chiede per quale ragione un simile concorso sia aperto solo alle studentesse. Quali le ragioni per tenere lontani da un palcoscenico di simile prestigio anche i ragazzi che frequentano le Università? Intanto, per le giovani miss universitarie ora dovrebbe tornare il momento di concentrarsi sugli studi. O forse no? Come gli organizzatori sottolineano orgogliosamente, infatti, il concorso di Roma è solo una tappa del più ampio cammino per eleggere la più bella e soprattutto la più sapiente studentessa degli Atenei italiani: le 6 ragazze premiate dal professor Gaudio parteciperanno di diritto alla finale nazionale, per aggiudicarsi il premio più ambito: una settimana gratis nel “Resort La Casella”, un antico feudo di campagna in Umbria.
 
Qui sotto alcune delle immagini della serata:
serata
gaudio giudice
miss
belvedere_valeria_miss_universita
miss università gaudio giudice
miss università locandina

Total
0
Shares
1 comment
  1. nemmeno io che ero bella ma ignorantella ho partecipato mai a quei concorsi da demente sebbene consigliata da tante amiche ragazzi etc..il cervello anche se non aveva studiato ci arrivava era una fiera per mentecatte..a distanza di tanti anni non mi spiego come chi studia possa conciliare l’ apertura mentale data dallo studio con sfilare a terga all’ aria davanti a dei vecchi che giudicano..boh..bei passi avanti..per me quelle non sono studentesse saranno le sciampiste della moglie del rettore

Lascia un commento
Previous Article

I dati OCSE: gli italiani non sanno leggere e contare

Next Article

Esami e tesine: i consigli per una presentazione efficace

Related Posts