Sapienza, il racconto degli studenti. Quando il corso universitario funziona alla grande

Un corso interessante, un esame appassionante e ben preparato, che ha lasciato molto. Al Corriere dell’Università hanno scritto gli studenti del Corso di linguistica inglese e traduzione alla Sapienza, raccontando la loro esperienza insieme alla professoressa Manuela Cipri. Ecco la testimonianza diretta di quando cade il muro tra studenti e docenti
 
“Quando si pensa agli esami universitari vengono subito alla mente quei corsi statici e un po’ stereotipati in cui il professore, impegnato principalmente nella sua attività di insegnamento, non tiene a varcare quel “ponte” comunicazionale che lo distanzia dallo studente, ma si limita alla semplice spiegazione della materia; una cattedra di fronte un banco, dove il docente è docente e lo studente è studente. Quest’ultimo inevitabilmente, non si appassionerà alla dottrina, si limiterà giusto a studiarla, sentendosi parte passiva di un processo stabilito a monte in cui il proprio “Io” è, in fondo, l’elemento marginale.
Questo anno accademico ha segnato un piccolo cambiamento, piccolo ma non trascurabile; una innovazione ben rappresentata dal Corso di linguistica inglese e traduzione curato dalla Prof.ssa Manuela Cipri, che si è tenuto presso la Facoltà di Scienze Politiche, indirizzo di Scienze delle amministrazioni e politiche pubbliche alla Sapienza.
Il Corso ha prodotto una sorprendente ventata di novità per gli studenti che hanno frequentato le lezioni, tanto da farli sentire parte di una vera e propria comunità, un gruppo di universitari uniti dalla voglia di affrontare un percorso insieme che li conducesse ad una crescita culturale, ad un passo in avanti nella percezione della comunicazione politica di un mondo sempre più attento ai processi comunicativi e alle sue evoluzioni; tutto questo ha avuto inizio con la partecipazione degli studenti all’evento “Irish Film Festival”, dove è stato messo in scena il film-documentario su Brendan Behan, regia di Maurice Sweeney, in cui venivano narrate le passioni, l’arte, gli eccessi e l’impegno politico del noto scrittore irlandese.
Questo cammino, che dalle aule della Facoltà si è spostato verso le sale cinematografiche del Cinecaffè di Villa Borghese, ha immancabilmente conquistato lo spazio virtuale dei social network, grazie alla creazione di un’apposita pagina Facebook, permettendo un insegnamento da parte della Professoressa più dinamico, che ha dato vita a discussioni sane ed una partecipazione attiva da parte dei tanti studenti iscritti. La pubblicazione dei numerosi discorsi politici, tenuti dalle figure più influenti del mondo contemporaneo, sono solo alcuni degli aspetti che hanno permesso di acquisire la cognizione di far parte di qualcosa di più grande di una semplice lezione; tali forme di comunicazione hanno contribuito a costruire insieme, un mattoncino alla volta, un luogo dove potersi ritrovare, in cui gli interessi comuni lasciano ben sperare in una solida unione che possa permanere anche oltre la fine del corso stesso.
Partendo dall’analisi comunicativa del presidente USA Barack Obama durante la celebrazione del cinquantesimo anniversario della Marcia di Selma, al discorso dall’approccio più politico sul tema dell’immigrazione, fino all’ambiziosa conferenza pronunciata in virtù del conferimento del Premio Nobel per la pace del 2009, si è passati al confronto e all’analisi del differente atteggiamento comunicativo tenuto dal primo ministro inglese David Cameron, analizzando i numerosi video presenti su YouTube e molti altri suoi interventi, tenuti nelle ricorrenze succedute nell’arco del suo mandato.
Si devono inoltre citare gli studi sulla stretta attualità economico-finanziaria dell’Unione Europea inerente il caso della Grecia, con l’esame dei molteplici articoli provenienti dalle più note testate giornalistiche mondiali, non dimenticando l’approfondimento sull’Euro-English, linguaggio ormai codificato dai diversi stati membri e non più trascurabile, soprattutto dagli studenti della Facoltà di Scienze Politiche.
Quanto appena descritto è stato fondamentale all’apprendimento e alla preparazione dell’esame di superamento del Corso, ma anche i momenti di partecipazione nelle diverse trasmissioni politiche televisive dei giorni nostri, quali “Di martedì”, “Virus” e “Matrix”, hanno fornito stimolo e nuove tipologie di apprendimento dello scenario politico italiano. Diverse volte infatti, vi è stata l’opportunità di poter assistere, studiare e analizzare le tecniche comunicative dei personaggi politici odierni, i loro differenziati stili comunicativi, i temi più caldi, la linea comportamentale tenuta dai diversi conduttori, la diretta conoscenza degli stessi e dei loro ospiti. Sono state inoltre analizzate le parole usate più frequentemente, sperimentando l’utilizzo delle ormai celebri “nuvole”, formate dall’unione grafica delle parole più usate in un discorso.
Tutto questo può rappresentare motivo d’orgoglio per chi ha aderito a tali iniziative, partecipando con lo spirito dell’attento osservatore che, parte di un vero e proprio team, lavora al fianco dei suoi compagni per fare ordine nel selvaggio mondo della comunicazione politica italiana.
Il percorso esposto, nel più classico dei finali, è terminato con un esame, affrontato però con spirito e ottima preparazione da parte degli studenti, che in una sera d’inizio estate, assieme la Prof.ssa Cipri e ad alcuni redattori della trasmissione “Virus”, si sono voluti riunire a festeggiare la fine di un viaggio ricco d’esperienze, e perché no, l’inizio di un altro che possa portare successi a tutti i membri del gruppo”.
 
Gli studenti del Corso di linguistica inglese e traduzione

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  1. Purtroppo, solo le persone migliori, più capaci e preparate ci lasciano in modo prematuro e imprevedibile: anch’io ho sostenuto quell’esame, proprio con la professoressa Cipri e proprio con quella modalità. Ho sostenuto 46 esami accademici nella mia vita universitaria e quello è uno dei pochissimi di cui ho un ricordo veramente positivo. Circa un paio di mesi fa, vidi la professoressa Cipri parlare con un’altra persona nei corridoi della facoltà di Scienze Politiche: avrei voluto salutarla ma, anche a causa di impegni personali, non ho atteso la fine della loro chiacchierata. Mai avrei immaginato che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui potevo vedere la professoressa Cipri.

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