Scuola – Il Consiglio di Stato ammette i diplomati al piano di assunzioni straordinario

A soli due giorni dall’apertura dei termini per la presentazione, disposta dal Miur, delle domande per coprire i 48mila posti previsti dal piano di assunzioni e i residui delle altre fasi, arriva un primo stop: il Consiglio di Stato ha infatti stabilito che 2mila diplomati magistrali ricorrenti fuori dalle GaE devono essere inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento dal Miur e in questo modo partecipare al piano straordinario di assunzioni, producendo domanda di partecipazione – entro il 14 agosto 2015 – per l’inserimento negli albi territoriali e concorrendo alla nuova procedura di reclutamento prevista dalle cosiddette fasi B e C della Legge 107/2015, relative alle assunzioni dagli albi territoriali, che li vedeva esclusi.
Assistiti dai legali dell’Anief, Vincenzo De Michele, Sergio Galleano e Tiziana Sponga, i docenti hanno presentato, alla luce dell’approvazione della legge 107/2015, nuove istanze cautelari che in tempo record sono state accolte attraverso i decreti monocratici 3421, 3423, 3424, 3426: il Consiglio di Stato, infatti, “accoglie l’istanza e per l’effetto dispone l’inserimento degli appellanti nelle graduatorie ad esaurimento ai fini della partecipazione al piano straordinario di immissione in ruolo”.
Quelli dei giudici, sono decreti monocratici particolarmente importanti, perché vi sono altri 100mila i docenti potenzialmente interessati alla stessa procedura, alla possibilità concreta di accedere al piano straordinario di assunzione riservato proprio a chi è inserito nelle graduatorie ad esaurimento, oltre che in quelle di merito riservate ai vincitori di concorso a cattedra: si tratta dei diplomati, oltre che nelle scuole magistrali, anche con TFA, PAS, Laurea in Scienze della Formazione Primaria o altra abilitazione. “Tutti oggi illegittimamente esclusi dal piano straordinario di assunzioni previsto dalla riforma” – scrive l’Anief, il sindacato degli insegnanti.
“Sono davvero molti, tra i docenti precari abilitati esclusi dalle GaE – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal – a bussare in queste ore alle porte del nostro sindacato, per poter presentare domanda di accesso e sperare in un’assunzione. È, tra l’altro, una lecita ambizione che diventerà ancora più concreta nelle prossime settimane, quando diventerà ufficiale che vi sono migliaia di posti di insegnamento che non andranno assegnati, perché le rispettive classi di concorso sono esaurite, in quanto prive di candidati sia nelle GaE sia nelle graduatorie di merito”.
“Al momento sono state quantificate oltre 3mila cattedre scoperte – continua Pacifico –  senza possibilità alcuna di essere assegnate, proprio per mancanza di aspiranti, ma alla fine saranno molte di più: decine di migliaia. Cattedre che, ricordiamo, possono essere benissimo conferite ai docenti abilitati oggi inseriti nella seconda fascia delle graduatorie d’Istituto, previa domanda di inclusione nelle GaE, da produrre anche in questa fase. Non dobbiamo infatti dimenticare che l’organico potenziato autunnale deriverà dalle richieste prodotte dai collegi dei docenti, i quali potrebbero determinare richieste di cattedre al momento non identificabili. Se dovessero cadere su discipline senza o con un numero residuo di candidati, sarà giocoforza andare a ‘pescare’ altri candidati regolarmente abilitati ma oggi ancora incredibilmente lasciati fuori dal piano di immissioni in ruolo. E anche se non dovessero accedere al ruolo, sarà importante inserirvisi. Perché con la loro presenza in graduatoria decisa dal giudice – conclude Pacifico – eviteranno che le stesse GaE vengano soppresse, come previsto dai commi 96 e a seguire della Legge 107 del 2015”.
 

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