“Le scuole italiane sono all’avanguardia nell’inclusione degli studenti disabili. Eppure si può – e dobbiamo – sempre fare meglio. Per questo abbiamo ricostituito al Miur l’Osservatorio permanente per l’integrazione degli alunni con disabilità, un organo che ci permette di monitorare la situazione negli istituti scolastici e di raccogliere proposte e pareri per migliorare le condizioni di vita di questi ragazzi e delle loro famiglie”. A parlare è Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, che in un lungo posto sul suo profilo personale Facebook dà la notizia della ricostituzione da parte del MIUR dell’Osservatorio degli studenti disabili.
Faranno parte dell’Osservatorio le associazioni di disabili e dei loro familiari, pedagogisti, esperti, docenti e dirigenti scolastici, rappresentanti del ministero del Lavoro e della Salute. Per la prima volta parteciperanno ai lavori anche i rappresentanti del Cnudd, i delegati alla disabilità delle università italiane: l’Osservatorio estende le proprie competenze agli studenti universitari.
È un fondamentale strumento di supporto alle attività del Miur in relazione alla disabilità. Tra i suoi compiti c’è quello di vigilare affinché diritto allo studio, continuità educativa, orientamento professionale, collegamento con il mondo del lavoro vengano garantiti a tutti i ragazzi. “Dobbiamo lavorare perché l’inclusione sia più effettiva e capillare” – continua Faraone.
Lo facciamo già con la scuola: grazie anche alla legge 107/2015 forniremo agli istituti risorse professionali per renderli sempre più luoghi non solo di accoglienza ma anche di inclusione vera. Spazi in cui tutti gli studenti possano sviluppare al massimo le proprie potenzialità. Un’altra sfida, poi, la delega che riguarda la disabilità a scuola, prevista dalla legge #labuonascuola. Una sfida che vogliamo affrontare ancora una volta confrontandoci con associazioni, famiglie e rappresentanti del mondo della scuola.
Il sostegno e le attività di inclusione aiutano il ragazzo disabile a vivere bene le ore a scuola, ma devono servire anche a promuovere una cultura di vera accoglienza, affinché ognuno possa vivere con serenità la propria diversità. Una scuola più inclusiva significa una società più inclusiva, in un’ottica di vera continuità: famiglia, scuola, territorio. Perché la scuola non è un contenitore a se stante. Una scuola capace di valorizzare tutte le abilità per tradurle in ricchezza collettiva, una ricchezza di cui il nostro paese ha bisogno e di cui deve saper fare buon uso.
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