Scuola, ci risiamo. Con l’avvicinarsi di Dicembre partono i primi movimenti nelle scuole italiane, tra occupazioni ed autogestioni. A Roma il primo caso si è registrato al Virgilio, in via Giulia, nel centro della Capitale. In duecento gli studenti che hanno trascorso la notte di giovedì tra corridoi, palestra e aule. Poi, nella mattinata di venerdì, sono arrivate le forze dell’ordine.
Appena cominciata l’occupazione del liceo di via Giulia, la preside Irene Baldriga è andata in commissariato e chiesto lo sgombero della scuola: “In un momento di allerta terrorismo come questo – ha detto il preside – appare del tutto irresponsabile la decisione di un gruppo di studenti di esporre una scuola come il Virgilio, situato a pochi passi da luoghi particolarmente sensibili e non a caso sorvegliati dalle forze dell’ordine”.
A prendere la distanze anche alcuni genitori, che hanno denunciato gli occupanti, definendo le loro azioni “solo una moda”. La polizia, intanto, ancora non si è vista. E gli studenti si preparano per un lungo tira e molla, allargando la protesta su un fronte nazionale: “L’occupazione è anche per quello che succede fuori dal Virgilio: contro le riforme di Renzi, dal Jobs Act alla Buona scuola alla guerra con le armi vendute dall’Italia”.