Intervista al rettore Panizza (Roma Tre): "Borse di studio, è il momento di cambiare"

“Siamo pronti”. Ha risposto così Mario Panizza, rettore dell’Università Roma Tre e presidente del CRUL (Comitato regionale di coordinamento delle università del Lazio) alla possibilità, ipotizzata dal ministro Giannini, di cambiare le regole in gioco sulla situazione borse di studio. Durante l’intervento all’inaugurazione dell’anno accademico al Politecnico di Torino, il titolare dell’istruzione aveva chiarito il campo, spiegando che “presto, le risorse per le borse di studio saranno destinare direttamente alle Università senza più passare per le Regioni”.
“Spostando i finanziamenti dalle Regioni agli atenei si potrebbe determinare un decentramento che avrebbe come conseguenza positiva un maggiore controllo del percorso e una maggiore celerità del loro utilizzo – spiega il rettore di Roma Tre in un’intervista al Corriere dell’Università -. L’affidamento diretto comporterebbe, certo, un aggravio burocratico per le università, ma credo che questo processo possa essere supportato dalle amministrazioni senza un impegno  troppo elevato, essendo ogni struttura già in possesso degli elenchi e dei dati degli studenti”.

Il dibattito, poi, si è spostato anche sulla riforma dell’ISEE, che ha inciso non poco sulla possibilità da parte degli studenti di accedere ad una borsa di studio. “Occorre modificare e implementare i servizi per il diritto allo studio reale. Erogare borse di studio per aiutare lo studente nel suo percorso è sicuramente utile, ma non meno utile credo sia poter contare sui servizi degli atenei di appartenenza: residenze, mense, trasporti, supporti per la mobilità sostenibile”. Il punto è proprio sulla questione dei fondi. “E’ vero che l’affidamento diretto dei fondi alle università comporterebbe un certo aggravio di procedure per le amministrazioni degli atenei – continua Panizza – , ma avere un intermediario in meno favorirebbe la celerità nelle erogazioni con gli ovvi vantaggi per i beneficiari”.

Tempistiche? Per il momento non si possono azzardare scadenze precise. “Non so se allo studio vi siano progetti di riforma in procinto di realizzarsi, – conclude Panizza – aspettiamo speranzosi”.

Raffaele Nappi

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