Ricerca, Panizza (Roma Tre): "Da decreto Giannini merito e iniezione giovani"

E’ “una vera e propria iniezione di giovani nelle università” ma, soprattutto, “si rafforza la premialità ed il merito sia dei ricercatori che degli atenei” dando “un segnale importante in un Paese a basso numero di ricercatori ed alto tasso di ‘fuga dei cervelli'”. Il Rettore di Roma Tre, Mario Panizza, accoglie così, parlando con l’Adnkronos, l’annuncio della firma oggi del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, al decreto che dà il via libera al piano straordinario di reclutamento per 861 ricercatori, passando dagli attuali 700 a più di 1.500.

“Con questo passo si disegna una strada più strutturata di politica della ricerca e di ringiovanimento anche della classe docente italiana” afferma Panizza, sottolineando che “questa immissione è destinata a ricercatori tra i 33 ed i 40 anni”. “E’ un’immissione reale di capitale umano e le novità del decreto -osserva il Rettore – sono nella quota parte uguale per tutti gli atenei di due ricercatori e nella parte premiale, cioè la distribuzione ulteriori di ricercatori a seconda della capacità virtuosa di una università di fare ricerca, in base all’indice VQR (Valutazione della qualità della ricerca ndr)”.

“Gli Atenei che hanno un’indice VQR più alto potranno avere più ricercatori, poi l’Ateneo deciderà quale settore della ricerca potenziare e fare concorsi interni”, indica. Essendo indirizzato ai ricercatori di tipo b, cioè ricercatori con almeno tre anni di anzianità e che possono insegnare, con questo decreto, spiega Panizza, “si potenzia di fatto anche la didattica, ringiovanendo il corpo docenti e innescando un circolo virtuoso di recuperi tra ordinari andati in pensioni e nuovi gruppi di professori”.

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