Il racconto della Generazione Erasmus, cittadini del mondo

Fare esperienza all’estero, aprirsi al mondo, conoscere una lingua, confrontarsi con una nuova cultura. Sono stati più di 3 milioni, in 30 anni, gli studenti che hanno partecipato al progetto Erasmus, il programma di scambio studentesco, ispirato al nome del filosofo Erasmo da Rotterdam.
Di generazione in generazione gli italiani hanno fatto le valigie per partire in direzione Spagna, Francia, Inghilterra: ma anche Polonia, Belgio, Portogallo, Ungheria. Un’occasione straordinaria per diventare fuori sede, conoscere l’Europa in tutte le sue forme, sentirsi parte di una comunità internazionale.
Le borse di mobilità per studenti, tirocinanti, insegnanti, volontari e altri giovani hanno permesso solo nel 2015 a quasi 58 mila italiani di partire (650 mila in Europa), con un impegno finanziario di 92.80 milioni di euro. In questo ambito l’Italia è seconda solo alla Turchia per numero di candidature presentate.
Dall’Alma Mater all’Università degli Studi di Padova, dalla Sapienza all’Università degli Studi di Torino e la Statale di Milano: gli studenti italiani hanno scelto come destinazione, nella maggior parte dei casi, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Portogallo.
Sul fronte della cooperazione in progetti, ovvero quelle attività di collaborazione in partnership internazionali fra scuole, università, organizzazioni di giovani, enti pubblici e imprese, l’Italia ha realizzato nel 2015 118 progetti con il coinvolgimento di 791 organizzazioni. Nel complesso, il budget destinato a questo tipo di attività è stato di oltre 30 milioni di euro.
Una generazione aperta, iperconnessa e preparata. Piena di vita, nel pieno rispetto del motto che si chiama mobilità: la stessa generazione che da stanotte è colpita dalla tragedia di Tarragona, dove un bus pieno di studenti Erasmus è uscito fuoristrada e si è capovolto. Hanno perso la vita 13 studentesse, di cui 8 italiane. Tutte, di età compresa tra i 19 e i 25 anni. Stavano tornando a Barcellona dopo aver assistito, a Valencia, alla famosa Notte dei Fuochi della Fiesta de Las Fallas. Un colpo di sonno, probabilmente, da parte dell’autista, che ora è indagato dalle autorità spagnole. Una tragedia che ha lasciato subito il segno: in molti atenei italiani, stamattina, si è osservato un minuti di silenzio in ricordo delle vittime.

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